Il tema di italiano ai miei tempi del liceo classico costituiva la prova scolastica più difficile e importante dell’Esame di Stato. Non riuscire a superare la prova scritta di italiano all’esame di maturità significava ridurre del 50% la possibilità di ottenere la promozione. Fare un bel tema è espressione di maturità ed intelligenza. “Il tema, infatti, è quella particolarissima e unica attività che consiste nell’esprimere idee proprie, pensieri propri, sentimenti propri, cultura e nozioni proprie, in uno stile proprio, sapendo usare le parole in modo che estraggano il più esattamente possibile quel che abbiamo dentro”. Una volta il tema era libero e privo di costrizioni. “Niente griglie, niente schemi preconfezionati, niente risposte a domandine o test. Solo una breve e chiara indicazione, quel che si chiamava titolo. E poi il foglio bianco”. Il foglio bianco fa paura a tutti e la sfida è doverlo riempire in maniera appropriata e completa. “È un po’ come quando affittiamo casa e la dobbiamo ammobiliare. Ci prende l’ansia e lo sconforto, non sappiamo quali mobili mettere e come disporli. Proviamo, riproviamo, ma alla fine ci riusciamo”. Non è facile imparare a scrivere. Ci vuole tempo, pazienza, applicazione, metodo, studio ed esercizio continuo. La scuola deve aiutarci a coltivare l’arte di scrivere fin dalle elementari. Scrivere è la cosa migliore che possiamo augurare ai giovani di oggi per il loro futuro. Soprattutto in un’era come quella attuale, in cui viviamo irretiti e condizionati dai “social” e pensiamo che mandare un messaggio su Instagram sia scrivere. La scrittura è ben altra cosa: è un insieme di parole, frasi, periodi e pagine, dove tutto sia collegato da un filo logico che si chiama ragionamento. Aristotele nell’Etica si domandava su quale fosse il modo giusto – per una persona – di condurre la propria esistenza. L’essere umano nei secoli ha utilizzato per dare una risposta al quesito aristotelico quattro strumenti: religione, filosofia, scienza, arte. Ai nostri giorni l’arte, soprattutto attraverso la narrativa ci viene in aiuto fornendo le risposte giuste ai quesiti fondamentali della nostra vita. L’ipotesi di abolire il tema scritto di italiano agli esami di maturità suggerita da alcuni ministri della repubblica italiana sarebbe stata una becera riforma governativa e politica che avrebbe potuto determinare la distruzione culturale e intellettuale delle generazioni attuali e future. Fortunatamente nel 2022 tornano gli scritti, italiano e una seconda prova. Dal 22 giugno 2022 torna la maturità. Quella vera, con il vocabolario e i fogli protocollati. Quella con il tema di italiano in classe. Si torna alla vecchia carta, al banco in corridoio distanziato. Si torna alla normalità, alla scuola quella seria, in cui sul tema ci si gioca tutto. L’italiano è il ragionare, è intelligenza come diceva Leonardo Sciascia in una “Storia Semplice”. Tornare a scrivere significa tornare a vivere, riprendere a ragionare, allenare di nuovo la capacità di analizzare, di argomentare, di approfondire. Temperare lo spirito critico e tendere l’arco dei pensieri, sostituendo così la cultura dell’immagine con la cultura del pensiero.