Ricco di spunti interessanti e di grande attualità il volume del medico scrittore Gennaro Auriemma “Rossella, una storia vera – Quando il grano può anche uccidere” in cui l’autore affronta lo scottante tema della celiachia, disturbo oggi sempre più diffuso e a molti sconosciuto, trattandosi di un male subdolo e molto spesso non facilmente diagnosticabile, e che se non viene preso in tempo, può portare conseguenze gravissime in un individuo. E’ un volume di matrice autobiografica perché Auriemma racconta sotto forma quasi di diario di bordo il drammatico calvario della figlia Rossella la quale ha combattuto sin dalla prima infanzia contro questo nemico occulto, quando ancora non si conoscevano le cure e soprattutto non si era in grado di arrivare ad una diagnosi precisa.                                                                                                                                                              Il libro si avvale, in apertura, di una testimonianza di Claudia Koll la quale si mette a nudo con i lettori raccontando la sua storia di celiaca non ben identificata, perché appunto fino a qualche anno fa questo delicato problema non veniva inquadrato e compreso, e la Koll pone l’accento sul suo complicatissimo rapporto col cibo e con le sue incalzanti paure di mangiare, perché come lei spiega nella sua toccante confessione, si arriva ad un punto in cui si rifiuta anche la pasta senza glutine, proprio per la paura di sentirsi male. Fortunatamente da quando questa intolleranza è stata riconosciuta e inquadrata in modo ufficiale, anche le grandi catene di distribuzione alimentare si sono attrezzate con reparti specifici di prodotti per i celiaci, perché come  Gennaro Auriemma tiene a precisare,” la celiachia non è una malattia, ma un’intolleranza alimentare che può diventare una patologia se non curata. La celiachia è caratterizzata dall’incapacità di digerire il glutine” pertanto per i celiaci sono assolutamente proibiti gli alimenti come pasta, pane, biscotti e dolci perché contengono farina proveniente dai cereali. Ho trovato particolarmente interessante questo testo scritto peraltro con penna agile, perché sotto forma discorsiva e diretta e con un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti, l’autore affronta un disagio purtroppo oggi diffuso molto  più di quanto si pensi, accompagnando la sua analisi anche ad un inevitabile status emotivo, trattandosi di una storia vera e per giunta della figlia e pertanto di particolare presa sui lettori.

Annella Prisco

Gennaro Auriemma: “Rossella, una storia vera” –                                                                                                   Edizioni &100 Marketing – pag.90 – costo euro 15,00