Sanzioni. Armi. Armi. Sanzioni. Per fortuna c’è anche un’Europa che sa parlare un altro linguaggio, con un lessico diverso, con atteggiamenti diversi, improntati ad apertura, curiosità, comprensione, rispetto reciproci, al di là delle frontiere politiche e ideologiche, dei regimi di governo, dei giochi di potere degli apprendisti stregoni che governano il mondo. All’allentarsi dell’emergenza sanitaria e delle sue restrizioni, è ripreso il flusso degli scambi e delle visite tra le scuole d’Europa, dall’est all’ovest del continente. E’ l’Europa dei progetti Erasmus, che permettono a migliaia di scuole, insegnanti, ragazzi, di conoscersi, intessere relazioni, scambiare esperienze scolastiche e di vita. E’ un’Europa fatta di interessi culturali ed umani, e di tolleranza. E’ l’Europa degli studenti, dei popoli, dei cittadini, lontani anni luce dalla propaganda fanatica e guerrafondaia. Le nostre scuole devono essere luoghi di studio, di riflessione e confronto, ma anche di accostamento rispettoso a culture, tradizioni e convinzioni diverse dalle nostre, per una crescita formativa fondata sulla capacità di cogliere, nella relazione con gli altri, i punti di incontro e gli interessi comuni. I progetti Erasmus, costruiti sulla collaborazione tra strutture formative di Paesi diversi, rappresentano ben più di semplici visite guidate o viaggi di istruzione. Essi costituiscono invece un importante momento di verifica e di consolidamento di quello spirito di conoscenza attento e tollerante che deve sempre animare queste figure moderne (e più protette) di clerici vagantes.