Tematiche difformi, ma tutte convergenti nel senso della precarietà del vivere, si intrecciano in “Ricami dalle frane”, la raccolta di liriche di Antonio Spagnuolo, poeta che vanta una lunga serie di pubblicazioni recensite da illustri critici e letterati della cultura del Novecento e contemporanea. Sono poesie per lo più brevi, intense e ricche di significato, molto spesso sotto forma di metafora, ma con l’intento di sondare le pieghe più profonde dell’animo per rappresentare ed esprimere sentimenti comuni alla condizione umana, fatta molto spesso di paure, di incognite, di dubbi o domande senza risposta. C’è nei versi un costante sottofondo di malinconia, che si riverbera in molte delle poesie di Spagnuolo ed a cui si accompagna il ricordo di momenti invece di forte appassionata energia e vitalità, con la gioia e gli entusiasmi di una stagione della vita lontana e proprio per questo oggetto di rimpianto e di inevitabili nostalgie… Vi sono anche liriche dove traspare una dimensione di erotismo, sempre espresso con discrezione ed eleganza, ma che restituisce al lettore immagini di realismo, di vita vissuta, e di passione. La forza dei versi di Antonio Spagnuolo consiste nella capacità di sublimare la realtà, con la voglia di guardare avanti nella dimensione di un’attesa che si rinnova e si perpetua, con un tocco espressivo immediato e penetrante come nella lirica “Attendere”…Esistere! Attendere una nuova primavera ora che inverno penetra le sue nuvole nei muscoli nella penombra umida del muro… Al termine delle oltre settanta poesie che compongono il libro si trova quello che l’autore ha definito “nuovo registro”, in cui sotto forma di pensieri brevi, quasi come rapide, colte intuizioni, l’autore si sofferma nella descrizione di oggetti, dimensioni di vita, aspetti della natura, tratteggiati con levità ma al tempo stesso con adesione armoniosa, altre volte cruda, a condizioni e luoghi comuni del vivere.
(ANNELLA PRISCO)
Antonio Spagnuolo: “ Ricami dalle frane”
Oedipus edizioni – pag. 84 – costo euro 12,50