Atteso ritorno dell’artista torinese Roberto Demarchi con una mostra dal titolo “Origine”. Sarà inaugurata il 15 settembre prossimo presso il Museo Diocesano di Torino, a fianco della cattedrale di San Giovanni Battista. Un atteso ritorno è quello dell’artista astratto Roberto Demarchi alle ‘origini’, con una mostra che sarà ospitata  presso  il Museo Diocesano, collocato nella cripta della cattedrale torinese di San Giovanni Battista ( il Duomo di Torino), e che verrà inaugurata il prossimo 15 settembre, visitabile fino al 14 novembre. L’esposizione, intitolata  “Origine”, rappresenta il ritorno dell’artista al suo pubblico dopo l’ultima mostra dei lavori del maestro, avvenuta in una rassegna antologica dal titolo “Il Rinascimento ritorna”, inaugurata il 28 settembre 2019, nella storica sede fiorentina del “Convitto della calza”. Il Museo Diocesano risulta certamente una location ideale per una mostra dedicata all’apprezzatissimo artista astratto torinese, in quanto le opere esposte costituiscono un corpus di lavori inediti astratti, dedicati al tema del viaggio esistenziale dell’umanità e di ispirazione veterotestamentaria.  La prima delle due esposizioni in programma avrà come titolo “Origine”; la seconda, ancora da programmare per il prossimo anno, sarà intitolata “Salvezza”. La prima avrà come ispirazione temi veterotestamentari, la seconda tematiche tratte dal Nuovo Testamento. La mostra monografica prevista al Museo Diocesano dal 15 settembre comprende 16 tavole, quasi tutte di grandi dimensioni, del corpus “Origine”, dedicate a personaggi e episodi tratti dall’Antico Testamento, alcune delle quali sono quelle intitolate “La caduta di Lucifero”, “La creazione di Adamo”, La creazione di Eva”, “L’albero della conoscenza”, la “Cacciata dall’Eden”, “La torre di Babele”, “Abramo e  la Fede”, Abramo sotto le stelle”, “Il sacrificio di Isacco”, “La scala di Giacobbe”, “Il profeta Elia”. Il tema veterotestamentario è  assunto dall’artista quale metafora per una più ampia riflessione nell’ambito della pittura sull’esistenza umana. “Quella di Demarchi – spiega nella presentazione il professor Claudio Strinati – è un’astrazione quale fattore visivo germinale della vibrazione luminosa e della configurazione di figure geometriche cariche di senso recondito, ma non inattingibile. E quel senso va ricercato proprio nell’intento dell’artista di conferire una forma congruente a questioni di carattere etico determinanti per il nostro essere e il nostro vivere. Sono, in definitiva, quelli espressi, i temi della verità e dell’errore, del dubbio e della certezza”. “Si tratta di concetti astratti – prosegue il professor Claudio Sdraiati nella presentazione della mostra – che la Bibbia ci permette di comprendere, facendoli incarnare a personaggi veri e propri, quali Adamo, Eva, Abramo, Mosè, uomini e donne che raccontano storie riflettenti le istanze basilari del vivere e le aspirazioni più sublimi della Fede”. Roberto Demarchi, nato a Torino nel 1951, compiuti studi classici e in seguito presso la Facoltà di Architettura, avviò molto presto il suo percorso artistico, dapprima figurativo, perfezionandosi sotto la guida del maestro Riccardo Chicco. La sua prima esposizione, un vero successo, fu allestita presso la galleria Cassiopea di Torino nel 1969, con la presentazione dello storico dell’arte Angelo Dragone. Demarchi è stato docente di storia dell’arte e anche conferenziere nell’ambito di questa disciplina, architetto e, negli anni, anche attento studioso della filosofia, della letteratura e della musica. Nel ’90 la mostra tenutasi a Torino, dal titolo “Alogia”, rappresentò un “percorso nel buio della coscienza  e della  memoria”, che sanciva il passaggio dal linguaggio figurativo, ma già attento alla potenzialità espressiva di materiali e tecniche inusuali, all’astrazione. Testimonianza di questo approdo all’astrazione è il suo successivo ciclo pittorico “Peri Physeos” dove, con un linguaggio pittorico binario ridotto rigorosamente all’uso di quadrati e rettangoli, l’artista rifletteva sul momento aurorale del pensiero occidentale, in particolare su quello dei filosofi presocratici. Su questo lavoro, risalente al marzo 2001, venne presentata nel 2003 una grande monografia (Editori Concetti), prima in Campidoglio a Roma, poi a Palazzo Bricherasio a Torino, alla cui stesura parteciparono alcuni tra i massimi esponenti europei della poesia, della letteratura e della filosofia. Tra questi ricordiamo Zanzotto, Bonnefoys, Kunert, Raboni, Patrikios e Severino. Nel 2007 si teneva la mostra di sue opere, dal titolo “Genesi”, presso l’Archivio di Stato di Torino, curata da Enrico Paolucci, già Direttore degli Uffizi di Firenze e, in seguito, anche dei Musei Vaticani. Demarchi è anche scrittore d’arte; nel novembre 2013 pubblica, per i tipi dell’Editore Allemandi, il volume intitolato “La tempesta” che propone una innovativa lettura iconologica del ben noto dipinto di Giorgione, accompagnata da una propria interpretazione in astrazione. Nel luglio 2018 viene pubblicato il suo libro dal titolo “La moneta di Caravaggio”, con  prefazione dello storico Claudio Strinati. Il volume propone una scoperta inedita da parte di Demarchi celata in un particolare del dipinto della “Vocazione” di Caravaggio, presente nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Demarchi vanta anche una parentesi giapponese. Nel giugno 2014, a Tokyo, presso l’Istituto Italiano di Cultura  – Ministero degli Esteri, veniva presentata la sua mostra intitolata “Haiku”, comprendente diciassette dipinti capaci di restituire, con un linguaggio contemporaneo, altrettanti componimenti poetici giapponesi. Nel giugno 2016 il Museo di Arte Orientale di Genova tornò a proporre la mostra “Haiku”, prima della triplice esposizione organizzata dalla Fondazione Bottari Lattes sulle opere del maestro, dal luglio al settembre 2016, dal titolo “Forma, Materia e Spirito”, a Palazzo Tovegni a Murazzano, nello spazio Don Chisciotte a Torino e nella sede di Monforte d’Alba. La seconda antologica, ideale prosecuzione della prima, avrà come titolo “Salvezza”, dedicata al Nuovo Testamento, in previsione per il 2023.