Dalle monumentali sale del MANN agli scaffali delle librerie, Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla espongono i loro fotomontaggi insoliti e originali in uno splendido catalogo edito da Valtrend, la casa editrice campana che si occupa9 di raccontare il patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico della regione con un linguaggio divulgativo capace di arrivare a un ampio pubblico.  Il volume“Fuga dal Museo &” Fantasmi a Pompei “ raccoglie gli scatti favolosi che hanno come protagonisti pezzi unici della Collezione Farnese, capolavori di Canova, reperti pompeiani in giro per Napoli e Pompei. Statue, sculture, mosaici evadono dalle storiche gallerie e prendono contatto con gli scenari urbani di due città del mito. Castel dell’Ovo, il lungomare, Piazza del Plebiscito, il Petraio, i vicoli del centro storico, ma anche le pensiline dei bus e i vagoni della metropolitana sono i luoghi che fanno da sfondo a statuari personaggi. Ci si può imbattere nell’Imperatore Commodo, pensieroso e distratto, come uno dei viaggiatori di un’affollata corsa della Metro, oppure in Adone che si specchia in una pozzanghera di vico Fico al Purgatorio, o in Agrippina che siede a conversare con Afrodite nei pressi di un basso, e l’imperatore Claudio seduto davanti a una pizza Margherita. Frammenti di vita quotidiana e di poesia che emozionano con un sorriso chi è abituato a confrontarsi tutti i giorni con una banalità che non perde mai l’intuizione lirica e il senso tragico. Nessuna sbavatura oleografica, neppure quando rintracciamo Artemide davanti a un colorito banco  di fruttivendolo mentre acquista i pomodorini del Piennolo, o Atlante in vespa tra le bancarelle di San Biagio dei Librai. La naturalità dei gesti stempera ogni folclorismo restituendoci una Napoli vivace, con luci e ombre che sono rappresentazioni naturali e artistiche di profondo impatto emotivo. “Un progetto – hanno spiegato gli artisti – che nasce dalla volontà di dare vita alle opere artistiche, rendendole vere creature che interagiscono con la realtà. Le sculture divengono persone, che si aggirano per le città, desiderose di scoprirne i misteri, le bellezze e le paure”. A Pompei sono i personaggi degli affreschi e dei mosaici romani dell’area vesuviana a invadere le vie. Figure evanescenti che si sovrappongono agli scorci e alle architetture come se gli antichi abitanti fossero tornati tra le rovine per ritrovare piccoli attimi perduti. Incontri ricchi di emozioni come quello su via dell’Abbondanza dove un’ancella sta inginocchiata ad accarezzare un cane. Poco più avanti Saffo, assorta, tiene tra le mani lo stilo, forse per incidere i ricordi sulla tavoletta di cera. Mentre Polifemo e Danae si riposano sul marciapiede, Terentius Neo e sua moglie sono rientrati nella propria domus sotto il Vesuvio ed è facile immaginare una malinconia struggente. Le Tre Grazie, invece, non possono proprio rinunciare a un salto alle Terme e Amore e Psiche si concedono un amplesso tra i muri diroccati. Ogni volto, ogni espressione sembra rievocare i versi di Orazio: “Siamo polvere ed ombra” e quel senso lancinante della provvisorietà esistenziale. Ovunque, la bellezza ha un gusto amaro, la meraviglia si vela di tristezza, mette in risalto il crudele fascino della tragedia. L’originale esperienza creativa di Assini e Cipolla riscatta una tecnica considerata facilmente accessibile, quella della fotografia digitale, trasformandola in una forma di arte moderna, una poesia per immagini che sa raggiungere lo sguardo e il cuore.  E’ l’ennesima rivendicazione per il MANN, che ha ospitato la mostra fotografica nel 2020, di una funzione sociale predominante nella progettazione culturale dell’Archeologico, proiettata al legame con il territorio e all’apertura verso la città. “Ricerca culturale e conservazione artistica – ha ribadito il direttore Paolo Giulierini – sono valori che non devono mai restare nel chiuso di un Museo, bensì debbono espandersi, mescolarsi ad altre bellezze ed emozioni per trasmettere suggestioni e, al tempo stesso, per caricarsi di ulteriori significati”. Un monito raccolto dalla Valtrend, acronimo di Valorizzazione dei Territori e delle Risorse Endogene, che tiene la rotta e punta a una “cultura con il sorriso sulle labbra, appassionandosi, divertendosi, entusiasmandosi, emozionandosi, innamorandosi, con il cuore più che con la testa!” E allora carpe diem. Perché rinunciare allo shopping tra i decumani insieme con Hercle? Magari ci scappa pure un selfie e un appuntamento nei saloni della collezione per conoscere Cesare e Marco Aurelio e finanche Apollo, o una gita, tutti insieme, al Teatro di Pompei dentro un tramonto mozzafiato.