Si chiude un anno terribile. Come negli anni Venti e negli anni Sessanta del secolo scorso sta prevalendo, come dicevano Giovanni Amendola e Giuseppe Prezzolini, un’Italia che non ci piace. Anzi, oggi il loro è un elegante eufemismo. E’ un’Italia lontana mille miglia da quella per cui si era battuto Mario Pannunzio.
Una politica rissosa fatta da incapaci che può minare le basi stesse della democrazia come capitò cent’anni fa… La pandemia ha rivelato il vero volto di una classe politica da cacciare. La pandemia, per come è stata affrontata, è una grave minaccia alla nostra vita individuale e collettiva che ha subìto alterazioni costituzionali gravissime. Restrizioni pesantissime a cui corrisponde il primato di vittime in Europa. Certo la pandemia in un Paese fragile come il nostro ha avuto effetti imprevedibili. Per non parlare di un’economia a pezzi destinata al fallimento per la inadeguatezza dei governanti e di un’Europa arcigna e non solidale neppure nel dolore. Non si tratta di colori politici, si tratta proprio di pochezza di uomini politici e di dirigenti arroganti e disinvolti. L’esempio della scuola, dei trasporti e delle Regioni è emblematica. Queste ultime andrebbero abolite , si sono rivelate un fallimento nel fallimento.
Non siamo e non vogliamo essere pessimisti perché noi non ragioniamo in base a simpatie o antipatie politiche preconcette. Auguriamo agli Italiani, alle nostre famiglie ,a noi stessi un 2021 migliore e diverso.
Ce lo auguriamo con tutto il cuore anche per le giovani generazioni e per gli anziani discriminati e abbandonati a sé stessi. Un grazie sentito deve andare a medici, farmacisti, infermieri, presidi, docenti, bidelli che hanno salvato il salvabile. Speriamo nel vaccino e in una nuova classe dirigente e politica che sostituisca gli inetti di oggi. Guardiamo, malgrado tutto, con fiducia al futuro. I tanti soci del Centro, fedeli anche in questa occasione, rivelano il loro attaccamento e la nostra volontà di resistere. AD ESSI UN GRANDE RINGRAZIAMENTO E UN FORTE ABBRACCIO. Forza Paris, come si dice in Sardegna! Il Centro “Pannunzio” non ha mollato e non mollerà. Resterà un’istituzione storica e viva al servizio dell’Italia. Esistiamo dal 1968. Come diceva Salvemini, non molliamo né oggi né mai . Statene certi, cari amici. Buon 2021 !
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