All’inizio degli anni 40 del secolo scorso Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi elaborarono il testo “ Problemi della federazione europea” con la prefazione di Eugenio Colorni. Poiché erano tutti al confino nell’isola di Ventotene, il volumetto fu noto come “ Manifesto di Ventotene”. La fondazione del Movimento Federalista Europeo si tenne in clandestinità a Milano nell’abitazione di Mario Alberto Rollier il28 e 29 agosto 1943. I fondatori furono Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann, Ada Rossi, Alberto e Rita Rollier, Arialdo Banfi, Giorgio Banfi, Ludovico Belgiojoso, Giorgio Braccialarghe, Arturo Buleghin, Lisli Carini Basso, Vindice Cavallera, Ugo Cristofoletti, Alberto Damiani, Vittorio Foa, Giovanni Gallo Granchelli, don Ernesto Gilardi, Leone Ginzburg, Enrico Giussani, Guglielmo Jervis, Elena Moncaldi Banfi, Guido Morpurgo Tagliabue, Alberto Mortara, Bruno Quarti, Dino Roberto, Manlio Rossi-Doria, Fiorella e Gigliola Spinelli, Franco Venturi, Luisa Villani Usellini.

Prima dell’avvento del fascismo il socialista riformista Giulio Miceti fu l’ultimo sindaco eletto a Imola nell’ottobre 1920. Alla conclusione della seconda guerra mondiale i partiti del CLN vollero che proprio  Miceti fosse nuovamente sindaco per alcuni mesi dal 16 aprile 1945: a sottolineare la discontinuità del regime fascista rispetto alla normale dialettica democratica. Sempre Miceti fu fra i fondatori della sezione di Imola del MFE, richiamandosi anche al “ messaggio al secolo nuovo” di Andrea Costa ( 1 gennaio 1900).

Nel 1949 il DIARIO ( settimanale della Diocesi di Imola) pubblicò costantemente la rubrica “ Giro d’orizzonte” a cura di Spectator. Il 5 febbraio comunicò che l’Italia era stata invitata a partecipare alla costituzione della Unione Europea. Cadute le frontiere degli stati-nazione una costruttiva solidarietà avrebbe dato pace e benessere al popolo europeo. Il 12 marzo Spectator scrisse “ Il Consiglio d’Europa consisterà in un comitato ministeriale e in un parlamento consultivo nel quale ogni paese nominerà i propri rappresentanti; non siamo ancora agli Stati Uniti d’Europa, ma è evidente che si marcia decisamente verso questa luminosa meta…”  Il 7 maggio Spectator  ricordò che dieci ministri degli esteri si erano riuniti a Londra “ Per fare l’Europa” secondo quanto dichiarato dal ministro Carlo Sforza. Il 10 giugno Spectator affermò con soddisfazione il raggiunto accordo di Parigi fra Francia, Germania Occidentale, Italia, Olanda e Belgio per il controllo comune di carbone e acciaio ( CECA).

Nella edizione straordinaria del DIARIO del 13 marzo 1949 un articolo di Mario Montanari sottolineò come l’Europa fosse solo geograficamente una appendice dell’Asia da cui si differenziava per civiltà, storia e leggi. Anche in passato vi furono tentativi di unire l’Europa ma solo con le armi. In un numero successivo del settimanale Montanari ricordò l’importanza della Chiesa e degli Ordini Religiosi per l’unità culturale dell’Europa.

 Il 15 luglio 1950 venne pubblicata la cronaca della conferenza sul Federalismo Europeo tenuta nelle sale di Palazzo Monsignani da Enzo Giacchero. Questi era stato ufficiale paracadutista nella divisione Folgore sul fronte africano. Ferito gravemente e decorato di Medaglia d’Argento aveva subito l’amputazione di una gamba. In una tenda dell’ospedale da campo si era trovato di fianco a un prigioniero di guerra inglese pure mutilato e “ compresi che quell’uomo, che poche ore prima credevo nemico, era mio fratello per sempre”. Nel dopoguerra Giacchero aveva aderito al Movimento Federalista Europeo ed era stato alto rappresentante dell’Italia nella CECA, collaborando con Jean Monnet. L’intervento di Giacchero, particolarmente incisivo, entusiasmò il pubblico presente che diede vita a un dibattito vivace. Molto probabilmente fu proprio questa conferenza il vero punto di inizio del MFE ad Imola.

La campagna elettorale per il Primo Congresso del Popolo Europeo si aprì il 6 settembre 1957 ad Anversa e si ispirava alla esperienza del Congresso del Popolo Indiano guidato da Gandhi. Le prime elezioni primarie si tennero nel novembre 1957 a Strasburgo, Torino, Milano, Lione, Maastricht, Dusseldorf. Ginevra e Anversa, con la partecipazione di 70.000 elettori. Nel dicembre dello stesso anno a Torino il Congresso del Popolo Europeo tenne la prima sessione. Dall’inizio di gennaio del 1958 si attivò anche la sezione di Imola del MFE che, dopo alcuni comunicati-stampa concluse la campagna elettorale con un comizio tenuto da Mario Montanari e da Luciano Bolis. Le elezioni si tennero a fine ottobre e fra i candidati vi erano anche 4 imolesi: Mario Montanari, Amedeo Bernardi, Emanuele Manuelli ed Enea Padovani. I votanti nel comprensorio imolese furono 6.400 e il maggior numero di preferenze andò a Mario Montanari. Negli stessi giorni votarono 19.000 cittadini a Bologna, 9.000 a Ferrara  e 7.000 a Rovigo. La seconda sessione del Congresso del Popolo Europeo si tenne nel gennaio 1959 e rappresentò così 220.000 cittadini europei.

Mi iscrissi al MFE non ancora ventenne all’inizio del 1964. Gli iscritti erano oltre 200 e i leaders della sezione erano il presidente Mario Montanari democristiano e il segretario Enea Padovani socialdemocratico. Combattenti nella seconda guerra mondiale erano certi che solo la Federazione Europea avrebbe potuto evitare il ripetersi delle violenze belliche derivanti dai nazionalismi. Dopo l’8 settembre 1943 Montanari era stato internato in Germania mentre Padovani aveva evitato lo stesso destino gettandosi dal treno in corsa. Le assemblee annuali erano molto frequentate e ricordo fra tanti i democristiani Aureliano Bassani, Domenico Montoschi, Vittorio Feliciani, Gianfranco Borghi, Laerte Poletti, Giuseppe Gamberini, Antonio Caranti, don Mino Martelli e l’on. Giacomo Dalmonte Casoni, i liberali Appio Alvisi, Renato Bessi, Paolo Casadio Pirazzoli, Giuseppe Raffi, Pierugo Mazzini e Antonio Poggiali, i repubblicani Silvio Arcozzi, Dante Cardelli ,Emanuele Manuelli, Romano Rotelli, Gino Tamburini, Tonino Dalmonte e Guido Magrini, i socialdemocratici Renato Bacchini, Armando Bartolini, Maria Falco, Rino Padovani, Luciano Forlani e Livio Xella.

Mi fu affidata l’organizzazione del gruppo giovanile che presto contò una ventina di aderenti, per lo più studenti universitari. Nei primi giorni di aprile del 1965 rappresentai a Maastricht la regione Emilia-Romagna con l’amico Dino Buzzetti di Bologna ( poi docente universitario e consigliere comunale nella sua città) al primo seminario di studi riservato alla gioventù federalista europea, che vide confrontarsi sulle tematiche europeiste circa 30 giovani di Francia, Italia, Germania, Austria, Belgio e Olanda .

La attività della sezione MFE di Imola fu intensa con frequenti conferenze seguite costantemente dalla stampa imolese ( fra gli oratori più noti Gaetano Martino, Michele Cifarelli, Giovanni Bersani, Luigi Preti, Antonio Cariglia, Paolo Barbi e Giuseppe Petrilli) con raccolte di firme oltre alla annuale riunione conviviale di fine anno. La forte consistenza numerica della sezione consentì di avere sempre una significativa presenza nella direzione regionale che si riuniva nella sede bolognese di via Indipendenza, oltre a due posti nella direzione nazionale.

Del gruppo giovanile facevano parte Furio Bacchini, Gianni Isola, Umberto Cenni, Paolo Alvisi, Armando Liverani, Annunziata Mazzini, Silverio Scardovi, Luciano Pirazzoli e Giulio Galanti ( oltre ad alcuni simpatizzanti non iscritti come Paolo Barnabè, Mario Caroli, Giancarlo Galavotti e Gianfranco Morsiani). Annunziata Mazzini sarebbe in seguito divenuta vicepresidente nazionale dell’AEDE, la associazione europea degli insegnanti. L’amministrazione comunale a guida PCI aprì al MFE col sindaco Enrico Gualandi, che fu presente a varie iniziative.

 Nel 1966 la sezione di Bologna del MFE su iniziativa di Maurizio Rosa coniò una moneta simbolica dell’unità europea in oro e in argento. Da un lato c’era la E circondata da mani che si stringevano in segno di solidarietà, dall’altro si ricordava il mito di Giove che in forma di toro rapiva la ninfa Europa. Per alcuni anni la sezione di Imola del MFE premiò con l’EURO d’argento i migliori temi sull’Europa svolti da studenti delle scuole medie superiori locali. Nel 1968 alla morte dell’on. Giacomo Dalmonte Casoni, presidente della Cassa di Risparmio di Imola, il vicepresidente ing. Stefano Padovani concesse in comodato d’uso una sede a Palazzo Sersanti eliminata poi dopo il restauro dell’edificio.

Sempre negli anni 60 la sezione di Bologna del MFE curò la ristampa anastatica del volumetto “ Problemi della Federazione Europea” che gli autori Spinelli e Rossi avevano siglato con le sole iniziali A.S. e E.R.  La sezione di Imola del MFE ne fece dono alle biblioteche delle principali città di Romagna.

Nel 1975 a Imola si organizzò il congresso biennale regionale MFE e la sede fu l’Auditorium della Cassa di Risparmio di Viale Rivalta. Per alcuni anni la sezione ebbe una propria bacheca all’inizio di Viale Dante. Nel 1977 l’emittente radiofonica locale Radio Logica offrì ai partiti partecipanti alle elezioni uno spazio autogestito. Il PLI con Gianni Isola scelse come tema l’Unità Europea ed invitò al dibattito la DC ( che non si presentò) il PCI ( che inviò Claudio Conti, membro del direttivo della federazione) CGIL,CISL e UIL( rappresentate da Furio Ramerini della UIL) e il MFE ( che inviò Mario Barnabè, allora vicesegretario della sezione). La trasmissione riscosse notevole successo al punto che Radio Logica offrì al MFE uno spazio settimanale autogestito completamente gratuito. L’interesse degli ascoltatori fu confermato dal fatto che le registrazioni, che iniziavano e terminavano con l’inno europeo, furono richieste da alcune radio locali di  altre città di Romagna. Nel 1979 Enea Padovani, Antonio Gaddoni e Mario Barnabè furono presenti alla manifestazione federalista che si tenne a Strasburgo di fronte al Parlamento Europeo eletto per la prima volta direttamente dai cittadini. Nel 1983 inviai a Spinelli il testo di un mio discorso in cui evidenziavo come nel contrasto fra URSS e USA i sostenitori degli opposti schieramenti non riflettevano di come alla dottrina della “ sovranità limitata” teorizzata da Breznev e applicata “ manu militari” nei paesi dell’Europa dell’Est facesse da contrappunto in Occidente la condizione  definita di semilibertà da Guido Piovene. In effetti lo strapotere del dollaro e delle multinazionali consentiva solo una ampia possibilità di dibattito teorico  accompagnata da una incapacità pratica di azione indipendente per i limiti obiettivi del livello nazionale. Ipotizzavo il sogno di una Europa indipendente dai due blocchi contrapposti, non più oggetto ma soggetto di equilibrio politico internazionale. Il 20 aprile 1983 ricevetti la risposta di Spinelli in cui mi comunicava l’iniziativa del “ Club del coccodrillo” per una riforma dei Trattati che consentisse all’Unione Europea di divenire realtà, coinvolgendo i cittadini. Ricevetti, in seguito, fino alla morte dello stesso Spinelli, il bollettino periodico con cui il Club del coccodrillo comunicava il progredire delle sue proposte. La sezione di Imola del MFE partecipò con numerosi iscritti alla grande manifestazione federalista in occasione del Consiglio Europeo che si tenne a Milano nei giorni 28 e 29 giugno 1985 e che vide circa 100.000 cittadini provenienti da vari paesi d’Europa sfilare per le vie della città.

Nel 1986, al rientro dal congresso liberale di Genova, morì in un incidente d’auto Gianni Isola. Probabilmente era il più attivo e entusiasta fra i giovani federalisti della sezione.

Nella primavera del 1989, in occasione del referendum sull’Europa, Mario Barnabè invitò i concittadini a partecipare alla consultazione ,in un meeting tenuto nella Sala Gialla della Residenza Municipale.

Alla morte di Enea Padovani e di Mario Montanari la sezione fu retta da Mario Barnabè e Luciano Forlani. Dopo il crollo del muro di Berlino si ebbe una notevole riduzione del numero di iscritti. Il 12 maggio 1998  le sezioni imolesi di MFE e AEDE ospitarono a Palazzo Sersanti una conferenza sull’EURO avendo come relatore il prof. Franco Spoltore di Pavia, docente di economia e direttore dell’Istituto Spinelli che sottolineò come l’Euro fosse indispensabile ma del tutto insufficiente se non accompagnato dal controllo politico di un vero governo europeo.  Il 14 novembre 2003, sempre le sezioni MFE e AEDE organizzarono un incontro sul tema “ Un trattato per una costituzione”( per discutere dei risultati della Convenzione Europea presieduta da Giscard D’Estaing) con la presenza del prof. Paolo Mengozzi della Università di Bologna e allora giudice del Tribunale di primo grado delle Comunità Europee.  La sede fu il Circolo Sersanti e vide gli interventi  dell’assessore Vittorio Lenzi, del vescovo Tommaso Ghirelli, di Fabrizia Fiumi e Alessandra Giovannini per la giunta comunale e di Federico Fiumi per la associazione mazziniana. Il 30 settembre del 2007 Imola fu sede del XXIII Congresso Regionale del MFE, che fu ospitato nella sala Gianni Isola, intitolata all’amico liberale e federalista europeo imolese prematuramente scomparso. Nel  2014 la sezione di Imola ha ricordato su alcuni organi di stampa il 70° anniversario della morte di Leone Ginzburg e di Eugenio Colorni, entrambi caduti a Roma combattendo per la Libertà  un anno dopo esser stati  fra i fondatori del MFE.

Il 31 marzo 2014 è  deceduto Luciano Forlani, a lungo segretario della sezione di Imola: era forse uno fra i maggiori studiosi della vita e del pensiero di Andrea Costa.

Di recente si è avuto un rinnovo generazionale col segretario Andrea Pancaldi e il vicesegretario Alessandro Marchetti per una rinnovata e incisiva attività, mentre la continuità è confermata dalla presidenza di Annunziata Mazzini. Ad inizio di giugno 2014 si è ottenuta dal  Comune di Imola l’intitolazione ad Altiero Spinelli della rotatoria stradale sulla via Emilia nei pressi del Centro Leonardo. Oratori il sindaco di Imola Daniele Manca, il presidente onorario regionale MFE Mario Barnabè e il prof. Jacopo Di Cocco docente della Università di Bologna e collaboratore di Spinelli negli anni 60 quando questi insegnava presso la sede bolognese della John Hopkins. Di tale cerimonia è stata data ampia notizia sulla stampa non solo locale e Barbara Spinelli ha inviato due mail di affettuoso ringraziamento. Nel corso della giornata il sindaco Manca ha aderito ( protocollo 40 del 2014) alla iniziativa “Cittadini europei per un piano straordinario per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione” promossa dal MFE e sostenuta dalla Associazione Nazionale dei Comuni Italiani . Il 19 settembre il settimanale SETTE  del Corriere della Sera ha pubblicato un intervento di Mario Barnabè su “ Franco Venturi da G.L. al M.F.E” in cui si evidenziava la coerenza del percorso politico dello studioso dell’Illuminismo, che era stato fra i fondatori del MFE a Milano.

Nel continuo riproporsi delle crisi politiche ed economiche internazionali si conferma ancora oggi la attualità delle parole che Carlo Rosselli pronunciò nel 1936 a Radio Barcellona : … “ Non esiste altra politica estera, Stati Uniti d’Europa. Il resto è catastrofe…” a sintesi di una visione fatta di tolleranza, molteplicità e pluralismo: la sola a consentire la possibile alternanza delle forze politiche contro ogni imposizione monopartitica sempre autoritaria e livellatrice. Gli uomini del movimento Giustizia e Libertà furono costantemente in prima linea nella lotta per la libertà nella certezza che solo la Federazione Europea sarebbe stata la strada per sfuggire ai nazionalismi, ai totalitarismi politici o agli integralismi religiosi, in una scelta cosmopolita e umanitaria. E’ per questo motivo che penso che per quanti come loro si impegnarono verso l’ideale degli Stati Uniti di Europa si possa riproporre la definizione di” Contemporanei dei posteri” parafrasando la frase con cui Giovanni Bovio ricordò Giuseppe Mazzini.

Mario Barnabè