E’ stato bello tuffarsi in un pezzo di Risorgimento che ancora vive. Mi è capitato quando sono stato invitato ad Intra per commemorare, lo scorso 25 marzo, i 160 anni della locale Società Generale di Mutuo Soccorso e d’Istruzione fra gli Operai di Intra e dintorni. A dire il vero le celebrazioni sono slittate di un paio d’anni, a causa della pandemia. Quando lo stato sociale non esisteva ancora e pochi lo indicavano come meta, Mazzini tra essi, sorsero le SOMS, Società Operaie di Mutuo Soccorso. Non tutte sono state di derivazione mazziniana, intendiamoci: dopo aver visto ciò che facevano e dopo averne sperimentato l’utilità, ne vennero costituite anche da ambienti monarchici, cattolici, moderati. I buoni esempi (anche i cattivi, però, ahimè…) sono contagiosi e invece di inveire contro la malasorte ed il destino cinico e baro, è meglio rimboccarsi le maniche per fare qualcosa di positivo, in fondo anche un viaggio di mille chilometri inizia con un passo! Ora che lo stato sociale esiste, le SOMS sopravvissute hanno perso la funzione iniziale e, come quella di Intra, danno una grossa mano all’ente pubblico in campo socio-sanitario. La SOMS di Intra conserva, gelosamente, un cimelio garibaldino, un copricapo donato dal Generale quando venne in visita sul Lago Maggiore. E, in effetti, Garibaldi accettò la nomina di presidente perpetuo della SOMS di Intra. L’attuale presidente è Francomaria Franzi che, validamente aiutato dai Soci, è riuscito, meritatamente, a guadagnarsi la stima delle autorità comunale e provinciali di Verbania, che considerano la SOMS di Intra un gioiellino da tener ben caro. Per l’anniversario, la SOMS ha pubblicato un bellissimo libro di Anna Maria Dell’Oro, “La forza di un’unione”. Nelle oltre 300 pagine del volume viene spiegato e illustrato tutto il contesto storico nel quale la SOMS sorse, con molta precisione ed accuratezza vengono chiariti tutti gli accadimenti risorgimentali della zona e non solo, dimodoché anche chi fosse totalmente digiuno dell’argomento, una volta letto il libro, lo conoscerebbe assai bene. Si sa come, sovente, siano questi libri commemorativi: li si prende perché è citato il nonno, il tale paesano, vi è riprodotta una fotografia con il vecchio zio quando era un aitante giovinotto, ecc. Invece il libro della Dell’Oro è totalmente diverso e sarà una piccola pietra miliare nel campo della storia locale e anche nella storia del movimento operaio durante il Risorgimento. Hanno mandato un messaggio Giuseppe Garibaldi, il pronipote dell’Eroe dei Due Mondi, mentre io ho portato i saluti dell’Istituto per la Storia del Risorgimento e del Centro Pannunzio. Auspico che tra la nostra realtà e la SOMS di Intra possa nascere una fattiva collaborazione in campo culturale, visto che i valori su cui si fondano sono comuni e si possono sintetizzare in una formula: “Amore per l’Italia e per la tradizione risorgimentale”. Oltre a me hanno parlato l’autrice del volume ed i dottori Franco Diazzi e Sergio Ficili, già dirigenti di servizi sociali e sanitari della zona. Maestro di cerimonie il giornalista Oscar G. Colli che, fatto non proprio comune, aveva svolto la stessa funzione per le cerimonie del centenario della SOMS. Lo spirito giovanile era lo stesso di 63 anni prima! Era presente alla cerimonia una delegazione della Società Maschile di Mutuo Soccorso di Locarno, gemellata con quella di Intra e guidata dal presidente Marco Pelosi. Ciò mi ha offerto il destro per parlare anche della visita a Locarno compiuta da Giuseppe Garibaldi nel giugno del 1862, proveniente proprio da Intra. Festeggiato dalle autorità municipali e dalla popolazione (non bisogna dimenticare quanto il Canton Ticino ed i ticinesi contribuirono all’unità d’Italia, non solo come simpatia, ma sovente offrendo il proprio sangue, voglio tornare presto sull’argomento), il Generale disse che invidiava i locarnesi, cittadini di una libera Patria, mentre egli si trovava proscritto dalla propria (il riferimento era a Nizza, la ferita dell’ignobile cessione era ancora fresca…). A parte l’attività assistenziale e sociale, per un’altra cosa le SOMS sono state importanti: perché esse hanno contribuito a favorire tra gli italiani il senso della comunità, che ora si va perdendo. Il senso della comunità fa sì che i cittadini si sentano uniti a dispetto di ciò che li divide, mentre ora pare trionfare il concetto di una società di consumatori anonimi senza passato e senza futuro, dove tutti sono divisi a dispetto di ciò che li unisce. Non immaginavo, partendo per Intra, di provare tanta soddisfazione morale in quell’ambiente. Buon compleanno, amici della SOMS di Intra, i vostri primi 160 anni sono stati positivi, lo saranno sicuramente anche i secondi!
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