Rita Sperone e Massimo Tosco sono nati a Torino e vivono in Val Pellice. Da diversi anni scrivono insieme racconti per bambini e adolescenti. Tra i loro libri: 2093 Fuga nelle tenebre (Capitello), Matteo senza orecchie (Signum), L’amico nel taschino (Raffaello), Una famiglia quasi normale (Effatà), Tutto storto tranne noi (Effatà), Naso d’oro (Coccole e Caccole), Giuro che me ne vado (Araba Fenice). Da poco hanno scritto “Intrighi e meraviglie al castello della Manta”, pubblicato nella nostra collana “Tempolento”.
Come nasce la vostra passione per la scrittura? «Scrivere è un piacere. Senti di creare qualcosa, ma è sempre un po’ anche una fatica – spiegano Massimo e Rita – Scriviamo da tanto tempo. All’inizio, ognuno per conto proprio. Poi, abbiamo scoperto che la scrittura in due fa per noi: permette di pedalare alternativamente. Ti stupisce. Le storie concordate all’inizio prendono delle strade diverse e inaspettate. Scrivere un libro insieme ci permette di valutare meglio le idee che ci vengono. A volte anche di rivederle, aggiustare il tiro partendo da quella che è la traccia iniziale del racconto che vogliamo scrivere». «Scrivere libri per bambini e adolescenti richiede una maggiore attenzione – aggiunge Massimo – Bisogna dare vita a frasi e periodi semplici, ma allo stesso tempo le storie devono incuriosire e risultare “appetibili” al giovane lettore. Ogni pagina non deve essere noiosa».
Quanto e quale lavoro c’è dietro ai vostri libri? «Dopo la traccia, delineiamo i personaggi e poi uno dei due inizia a scrivere il racconto – aggiungono i due autori – Siamo molto severi uno con l’altra. Quindi, insieme rivediamo tutto il testo. Nelle storie che proponiamo parliamo di temi d’attualità, come quelli legati all’ambiente, all’inclusione e alle problematiche giovanili. Abbiamo un occhio di riguardo sulla realtà, sull’attualità, ma anche sull’arte che ci appassiona molto. Ad esempio negli anni ’90 abbiamo scritto un libro “Ai piedi della notte”, che si ispirava alla “Notte” del Correggio: celebre dipinto ceduto dal duca di Modena e finito addirittura a Dresda. Facciamo molte ricerche per i nostri libri».
Così è stato per “Intrighi e meraviglie al castello della Manta”: «Il periodo storico tra medioevo e Rinascimento ci affascina molto – racconta Rita Sperone – Il Castello della Manta, che sorge a una sessantina di chilometri da Torino, è molto bello. Gli affreschi della Sala Baronale sono meravigliosi. Abbiamo immaginato insieme delle storie sulla loro nascita ed essendo scrittori di libri per bambini il protagonista del nostro racconto non poteva che essere un ragazzino». «Rita ha iniziato a scrivere la storia durante il primo lockdown, in piena pandemia da Covid – spiega Massimo Tosco – Non potendo fuggire, mi ha trascinato in questo progetto. Abbiamo realizzato anche dei video con delle piccole storie. Diciamo che questo ci ha aiutato durante quel lungo periodo di isolamento».
«Ai giovani di oggi consigliamo di leggere molto, perché ti arricchisce – concludono i due affiatati autori – Non sappiamo se c’è una ricetta per diventare scrittori. Non bisogna perdersi d’animo. Servono sicuramente passione, costanza e spirito autocritico: si deve scrivere e riscrivere. Ci piace molto il contatto con i ragazzi. A fine maggio incontreremo gli studenti della scuola di Manta. Quest’anno siamo già stati in 4 classi delle elementari e medie con il progetto “teatro in cattedra”. Presentiamo una storia con un vero plastico dell’ambientazione che ha le dimensioni della cattedra. Proiettiamo delle immagini connesse al racconto e invitiamo gli allievi ad interagire dando una lettura drammatizzata. Vedere i ragazzi attenti, coinvolti e partecipi, per noi, è la soddisfazione più bella».