Anche l’Esecutivo Meloni si dimostra e si connota subalterno allo strapotere della casta faraonica togata. Giorgia che non si piega davanti a Putin, a Macron, a Scholz, a Erdogan… Giorgia che guida con fermezza il suo partito, non lesinando tirate d’orecchie ai suoi ministri parolai…
Insomma, Giorgia la Virago, la donna spavalda, che tanto abbiamo apprezzato per coraggio e decisionismo, si china e s’inginocchia, pallida, smorta e tremebonda, appena la casta faraonica togata si fa avanti a difesa dei propri privilegi. L’odor di toga per Giorgia è kriptonite: da superwoman decade a femminuccia. Nella casta il filosofema corrente è “Voglia di lavorare saltami addosso, lavora tu per me che io non posso”.
Infatti, nelle aule dei Tribunali a lavorare sodo sono i giudici senza diritti, cioè gli onorari. Sono tanto utili alla casta, supplenti indispensabili – senza di loro il già balbettante motore della giustizia gripperebbe del tutto -, ma a condizione che rimangano subalterni, zitti, ai margini, all’angolo, carichi di doveri e privi di diritti. Se n’è accorta anche l’Unione europea, che giustamente propone sanzioni contro l’Italia dominata da un Ordine megalomane trasformatosi teratologicamente a Strapotere. Tuttavia, l’europeismo in Italia vale a giorni alterni, restando, comunque, elastico, come la pelle dei coglioni. L’ultimo esempio di Giorgia in ginocchio proviene dal sottosegretario Del Mastro, uno che si riempì la bocca in campagna elettorale a proposito dei diritti negati ai giudici onorari. Desolante, patetico, infingardo il comunicato del suddetto sullo striminzito emendamento che tassa i giudici onorari del 10% dei loro già magri compensi, devolvendoli all’INPS, in cambio della pensione sociale, non riconoscendo il pregresso a gente con 30 anni di servizio e 60 di età media.
Più che una beffa è uno scippo. Giorgia dovrebbe riprendere il sottosegretario alla Giustizia, rammentandogli le promesse elettorali. Giorgia che fieramente rispose di non essere ricattabile, oggi si genuflette al bullismo togato. L’unico pregio della politica politicante, tipo Del Mastro, è che spiega perché tanti italiani non si recano più alle urne. Grazie ai vari Del Mastro, infatti, è del tutto evidente quanto sia inutile e velleitario votare.