È da giorni che penso, che medito, che rifletto. Il momento è tra i più tristi della nostra storia recente. Come sempre bisogna avere il coraggio in queste situazioni, di scegliere da che parte stare. Bisogna schierarsi sapendo che non hai ragione, che non c’è una sola verità, che il mondo è complesso e che la vita non è nera o bianca ma che è spesso grigia. Ma proprio per questo non possiamo nasconderci. Ecco allora i punti fermi che devono orientarci per il presente e il futuro: 1) La pace non può essere discussa, la pace non può essere comprata, non ha prezzo. Alla pace deve seguire la pace, tra una pace e un’altra pace non ci sono spazi per guerre c’è sempre lo spazio per un’altra pace. 2 ) Non si può costruire la pace con le armi! Le armi vanno messe al bando. L’economia può vivere anche senza armi. Le armi costruite vanno prima o dopo usate e il loro uso è sempre una guerra, che sia di difesa o di attacco… è sempre una guerra. Le armi producono solo morti, feriti, sofferenze e divisioni. 3) La guerra è da ripudiare senza ma e senza se. Nessuno vince in una guerra, tutti perdono in dignità e rispetto verso di sé e verso gli altri. Non esistono le buone guerre, le guerre utili! Non si possono risolvere i problemi con le guerre è segno di grande debolezza, di grande paura, d’incapacità di dialogo. Sono i vigliacchi che usano la forza e la violenza, usano la guerra per dominare. 4) Che tristezza vedere l’Italia e l’Europa che spediscono armi per risolvere una guerra. Che tristezza politica è quella di pensare l’Ucraina nella Nato. Che tristezza politica è dover immaginare l’Ucraina nell’Unione Europea nel modo con cui si sta proponendo in questi giorni. La Russia, l’Ucraina, la Bielorussia sono Europa, Europa politica, culturale, economica, religiosa e soprattutto Europa storica. 5) L’Italia e l’Europa devono uscire dalla Nato! Finché l’Italia e gran parte dei paesi europei saranno nella Nato, l’Europa non avrà mai un peso specifico a livello di politica internazionale. L’Italia e i paesi europei presenti nella Nato dovevano sciogliere la Nato dopo la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda. Nulla toglie che dalle ceneri della Nato si possa costruire una nuova organizzazione che salvaguardia la pace e si muove su binari che non contemplino l’uso delle armi ma quelli della diplomazia. Dobbiamo rifondare l’ONU perché così com’è non ha senso, non ha nessun peso…è in balia dei poteri forti, degli Stati Uniti, della Russia e della Cina manca una visione veramente globale (il drammatico problema del clima ne è dimostrazione ). 6) Non dobbiamo lasciare sola la Russia Non dobbiamo pensare che il male sia rappresentato solo dalla Russia. L’altro messo all’angolo può innescare processi irreversibili …pensiamo al nucleare. L’asse Russia-Cina che si sta delineando in questi mesi può essere molto pericolosa e portare a una destabilizzazione politica mondiale i fronti critici si possono moltiplicare (basti pensare al caso Taiwan).Purtroppo Cina, Russia e Stati Uniti preferiscono tutti una Europa divisa…Divide et impera! 7) Questa guerra è anche una guerra economica. Su un piano economico l’Ucraina non riguarda solo la questione del gas. Quando parliamo di economia sarebbe opportuno ricordarci anche dell’elemento agrario/agricolo e non solo quello industriale. Non si può sempre ragionare partendo dai propri interessi e far notare quanto ci sta costando economicamente questa guerra sia su un piano energetico (rincari delle bollette) sia su un piano delle export-import bisogna avere uno sguardo complessivo e preventivo. L’economia se ben gestita può contribuire a costruire e preservare la pace. Le cose da fare ora penso che siano tre: chiudere il più velocemente possibile il conflitto mediante le vie diplomatiche o anche arrendendosi (ogni morte innocente grida già da tempo). L’esito di questa guerra è già scritto ed ogni resistenza ad oltranza è un moltiplicarsi di vittime soprattutto civili. Aiutare la popolazione ucraina sul piano sanitario e su quello dell’accoglienza alle inevitabili migliaia di profughi. Avviare un corretto tavolo di lavoro per un trattato di collaborazione tra Unione Europea e Ucraina tenendo conto anche le istanze russe. In questi giorni ho notato che spesso si citano frasi importanti usate sul tema della pace e sul tema della guerra da parte di grandi testimoni come Gandhi, Martin Luther King, Papa Francesco, Nelson Mandela, Madre Teresa di Calcutta, Hannah Arendt, Primo Levi, Edgar Morin e tanti altri…Sarebbe bello che ognuno di noi un domani potesse essere ricordato non tanto per quello che ha detto, ma per quello che ha scelto di fare sarà ricordato perché testimone la pace ha bisogno di testimoni veri.
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