Vince il Globo d’Oro 2020, “L’amore oltre il tempo”,il cortometraggio muto e in bianco e nero, diretto da Emanuele Pellecchia e prodotto dalla Phoenix Film Production, e si aggiudica alla IV Edizione del Noto International Film Festival il premio come Miglior Film e Migliore Sceneggiatura, e la nomination come Migliore Attore per Luca Lombardi. Il corto fonde con originalità storia del cinema e racconto di Napoli; infatti, è stato girato secondo le antiche tecniche a camera fissa, con movimenti di macchina a mano e una colonna sonora che scandisce gesti e movimenti,poco lontano dalla sede vomerese della storica Lombardo film che mosse i primi passi proprio nella città partenopea, negli anni Venti del secolo scorso, per diventare, nel 1931, la nota Titanus e trasferirsi a Roma. Da un’idea dello stesso Pellecchia e di Luna Cecilia Kwok, la pellicola narra l’incontro fortuito di un uomo e una donna provenienti da epoche diverse, a causa di un’interferenza telefonica. I due innamorati avranno un solo scopo, restare insieme per sempre. “Per quanto tempo è per sempre? A volte, solo un secondo” ci rammenta Lewis Carrol e, per quattordici lunghi minuti, la magia del cinema ci proietta agli inizi della cinematografia di Lumière e, soprattutto, al cinema del primo Novecento di Charlie Chaplin, Buster Keaton e Georges Méliès. In questo caso il tecnicismo sta tutto nel riprodurre l’effetto cinematografico di un lontano passato che riacquista la sua commuovente poesia. E accade che lo spettatore diventi capace di cogliere il senso del tempo, per fermarlo, riuscendo quasi a possederlo. Davanti alla macchina da presa Luca Lombardi, Denise Capuano, Enzo Perrotta, Francesco Saverio Tisi, Gianluca Testaverde, Elena Erardi e Nicola Mondino con la partecipazione di Vincenzo Merolla. rinnovano effetti speciali che hanno il sapore di una meraviglia genuina, originaria. Diventa evidente come il cinema racchiuda in se molte arti, letteratura, teatro, pittura, scultura, musica, e persino un aspetto filosofico. “Ricorderemo il mondo attraverso il cinema” affermava Bernardo Bertolucci e il cortometraggio della PFP, in questa era caotica e liquefatta, con la sua cadenza ora accelerata, ora rallentata sembra, al contrario, ritmare i pensieri. Il raffinato montaggio combina i momenti delle emozioni e delle azioni, li trasforma in immagini ricche di suggestioni. Non è soltanto un’ode “all’amore che non soggiace al tempo” ma restituisce tutta la frammentarietà della nostra esistenza, ne raccoglie il significato primitivo ed etico. La pellicola è senz’altro la realizzazione di un piccolo grande sogno personale, ma s’inserisce come un piccolo tassello nel ricco e blasonato filone della filmografia partenopea. Certamente, nonostante i Garrone, i Turturro, gli Amelio, i Sorrentino, più che parlare di “cinema napoletano”, ha sottolineato il saggista Antonio Tedesco, si deve far riferimento a una cospicua presenza d’intrecci e connessioni, a volte involontarie, a volte dettate dalla tendenza del momento, a volte intuite, che congiungono i vari tipi di film, come misteriose corrispondenze e richiami che rimandano alla connaturata alterità di Napoli. La Phoenix Film Production riallaccia un rapporto antico; l’impresa di Gustavo Lombardo, prima di diventare casa cinematografica si era occupata prevalentemente di distribuzione e promozione. Con l’avvento della sonorizzazione e il passaggio a una creazione industriale, le pellicole, sebbene ambientate in città, finirono con l’essere confezionate nei grandi centri produttivi. Le moderne tecnologie, offrendo possibilità di espressione diversificate e a minor costo, soprattutto nel campo dei corti, fanno registrare negli ultimi decenni, un cambiamento di orientamento, riportando ispirazione, scenografia, montaggio e distribuzione in ambito locale. I riconoscimenti assegnati a L’amore oltre il tempo rappresentano dunque, una testimonianza di questo fermento e coltivano l’auspicio di un trend positivo anche dal punto di vista economico e sociale che possa creare un indotto importante. Il cinema costruisce storie, crea miti, genera opportunità.
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