‘Stato di diritto’ è una formula gloriosa dell’evoluzione giuridica dei tempi moderni, che si contrappone a ‘Stato di polizia’, società nella quale domina un potere tirannico e totalitario, che reprime arbitrariamente e con la forza le libertà naturali dei cittadini. Stato di diritto è invece un Paese nel quale il potere viene esercitato nei limiti di leggi scritte e certe, redatte secondo giustizia, alle quali tutti, anche il potere, devono conformarsi e alle quali tutti, anche i più deboli socialmente ed economicamente, possono appellarsi per il riconoscimento dei propri diritti di libertà. E’ uno Stato nel quale nessuno è al di sopra delle leggi di garanzia, delle leggi di tutela del cittadino dagli arbitri del potere. Peccato che le tipologie di legge e le funzioni delle leggi stesse siano molteplici in una società complessa. Ci sono ad esempio leggi che stabiliscono l’estensione delle libertà individuali nei confronti degli altri individui. Quindi non verso il potere, non verso l’autorità, ma verso gli altri cittadini, anch’essi portatori di interessi propri. E allora deve valere l’antico principio che la libertà tua si estende fin dove incomincia quella del prossimo. Già, ma dove stabilire la linea di demarcazione? Un ordinamento giuridico che, nell’euforia libertaria confonda la tutela delle libertà individuali riconoscibili con la demagogia (non era una degenerazione della democrazia?) del ’fare ciò che si vuole’, non è un buon ordinamento giuridico. Liberale non è libertario, democratico non è anarchico. Ci sono poi leggi che stabiliscono doveri, obblighi, a carico dei cittadini. E non con intenti repressivi, ma semplicemente perché in una società che funzioni occorrono delle regole, dei comportamenti prevedibili, condivisi. E’ questo il motivo per cui sono nate le prime leggi, dapprima orali e poi scritte: per vivere insieme ci vogliono delle regole e delle limitazioni al libero arbitrio individuale. Il primo concetto di legge che ancora oggi viene in mente è questo: la legge è una regola che ti dice cosa devi fare! E non è una concezione paternalista o moralista dello Stato. E’ una esigenza pratica delle società complesse. Dietro ci sono motivazioni sociali, economiche, politiche, scientifiche, che i giuristi e le persone di cultura sanno individuare e sviscerare, ma l’essenza è che una società per funzionare (e magari anche convivere con altre società) deve darsi delle regole, delle leggi. Anche dei doveri. E dunque appare legittimo il dubbio che lo sbilanciamento tutto ideologico e demagogico verso i diritti individuali, la deriva libertaria, a cui si assiste nel modello di società occidentale, esportato poi con la forza della tecnologia e della ricchezza su tutto il pianeta, contenga in realtà tutti gli inganni del presente sul futuro e i germi della disgregazione autodistruttiva.
Articoli recenti
Categorie
Archivio
- Dicembre 2024
- Novembre 2024
- Ottobre 2024
- Settembre 2024
- Agosto 2024
- Luglio 2024
- Giugno 2024
- Maggio 2024
- Aprile 2024
- Marzo 2024
- Febbraio 2024
- Gennaio 2024
- Dicembre 2023
- Novembre 2023
- Ottobre 2023
- Settembre 2023
- Agosto 2023
- Luglio 2023
- Giugno 2023
- Maggio 2023
- Aprile 2023
- Marzo 2023
- Febbraio 2023
- Gennaio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Ottobre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
Contatti
Centro Pannunzio
Associazione culturale libera fondata a Torino nel 1968
Via Maria Vittoria, 35 H
10123 Torino (TO)
Tel 011 8123023
redazione@pannunziomagazine.it
www.centropannunzio.it