Quando sarà esaurita la terribile pandemia che ci sta straziando in questo 2020, ci dovremo porre la domanda circa  che Italia avremo. Dopo una crisi che ha massacrato la nostra economia per le chiusure di tante attività e l’enorme indebitamento aggiuntivo che lo Stato ha dovuto sopportare per cercare di limitare il crollo, ci dobbiamo chiedere se le finanze dello Stato reggeranno.

Tutto il mondo politico si affida, per superare l’impasse, ai generosi fondi europei: MES e Recovery Fund. Siamo stati il Paese a cui sono stati attribuiti i maggiori fondi.

Il MES , per gli assurdi contrasti tra le forze di governo, non abbiamo ancora deciso di sottoscriverlo, anche se ne abbiamo necessità assoluta per potenziare la nostra sanità che ha mostrato tutti i suoi limiti in questa tragica occasione.

Il  Recovery Fund è strutturato per una parte in sovvenzioni a fondo perduto ed in parte in prestiti a tassi europei, dunque inferiori a quelli italiani. Ma , si badi bene, sia i prestiti che le sovvenzioni saranno subordinate alla presentazione ,da parte degli stati membri  , di puntuali piani di riforme, che saranno valutati dalla Commissione Europea.

I fondi che spettano all’Italia sono importanti: 36 MLD per il Mes e 209 MLD per il Recovery.

Ma riusciremo ad attingere a questi finanziamenti? Sapremo stilare credibili piani di riforme in tempo utile?

La litigiosità delle nostre forze politiche e la tradizionale scarsa capacità organizzativa di noi italiani, mi fanno dubitare fortemente. Dunque non sappiamo se potremo fare pieno affidamento su tali risorse.  

In ogni caso , a fronte di un debito pubblico mostruoso, ormai schizzato oltre il 160% del PIL , sono convinto che saranno necessari interventi anche oltre i fondi europei per sostenere le nostre finanze pubbliche e, soprattutto, scongiurare un default del nostro debito pubblico.

Vale a dire : aumento della tassazione!

Dove potrà attingere lo Stato? Ripristino dell’IMU prima casa, aumento dell’IMU sulle seconde case, aumento della imposta di bollo (oggi pari allo 020%, trattasi della piccola patrimoniale già esistente), aumento dell’imposta di successione. Cito soltanto alcune delle voci che potrebbero essere interessate da un aumento della tassazione. Sono quelle di più facile esecuzione e di immediata esigibilità per l’Erario.

Non penso , o meglio non voglio pensare, ad un aumento dell’IRPEF . Non solo perché la nostra tassazione sui redditi è già molto elevata, ma anche perché la Commissione Europea ha più volte invitato il nostro Paese a diminuire la tassazione sui redditi da lavoro , quale strumento per rilanciare il Paese, come attuato in tutto il mondo.

So che questi discorsi causano preoccupazione e rabbia in tutti noi. Ma questa , a mio avviso, è la situazione.

E la situazione pericolosa del nostro debito pubblico andrà affrontata, qualunque sia il governo in carica.

In verità esistono altre modalità per risanare le nostre esauste finanze pubbliche  senza inevitabilmente aumentare la tassazione sui cittadini.

Affrontare una volta per tutte i mali storici italiani. Ciò che ha sempre tarpato le ali allo sviluppo del Paese.

Sono principalmente tre : corruzione, evasione fiscale, sprechi  nella Pubblica Amministrazione.

La corruzione in Italia , secondo la Corte dei Conti , rappresenta la metà dell’intero fenomeno nell’UE. Ammonta a circa 60MLD annui il costo della corruzione in Italia.

L’evasione fiscale, secondo i dati del Centro Studi Unimpresa, ammonta a 107 MLD annui, comprensivi di Irpef (38MLD) ,IVA (36MLD),IRES e IRAP (14MLD), IMU (5MLD) accise (2MLD),oltre tasse minori evase.

Gli sprechi nella PA, secondo l’ufficio studi della CGIA di Mestre, ammontano a circa 200 MLD annui.

Facciamo un conto della serva: 60 + 107 + 200 = circa 360 MLD

Se anche solo una parte di questo enorme flusso di denaro che le finanze pubbliche perdono,venisse recuperato, la preoccupazione per il nostro debito pubblico sarebbe molto più contenuta.

Non solo ,ma non dovremmo aspettarci l’aumento della tassazione di cui sopra e che , molto probabilmente ci potrebbe colpire già l’anno prossimo.

Le mie sono semplici considerazioni dell’uomo della strada. Ma credo che , risolta l’emergenza pandemica, qualunque governo italiano dovrà affrontare la pericolosa situazione del nostro indebitamento pubblico. Anche perché la BCE ,che ci ha salvato negli anni scorsi grazie a Draghi, non potrà continuare con l’attuale politica monetaria , se non vuole mettere in pericolo la stabilità dell’euro.

Dunque , anche senza fare Cassandra, o si aggrediscono i tre mali italici o rimane solo una politica di pesante tassazione per salvare il Paese dal default.