Lo ” Scoglio dell’ Ulivo ” sorge in località Tonnara di Palmi, precisamente a Taureana, in un tratto di mare che rappresenta uno dei posti più belli e pittoreschi della ” Costa Viola ” . E’ uno scoglio-isoletta situato a pochi metri dalla riva, ma non è legato ad essa. E’ il simbolo della città di Palmi e, come dice il nome stesso, altro non è che un enorme scoglio su cui è nato, contro ogni legge fisica, un ulivo rigoglioso e fruttifero.
L’Ulivo ” Incantato ” chiamato a sfidare le logiche umane, uno scoglio enorme corroso dal mare, un sole sfolgorante e abbagliante, un cielo celestino e trasparente, un mare cristallino dai riflessi violacei, una spiaggia bianca e morbida come il sale, un profumo inebriante di salsedine e gelsomino, costituiscono per il visitatore, specialmente in estate, un insieme di una bellezza difficilmente riscontrabile in altri luoghi del globo terrestre .
Scrisse Leonida Repaci: ” Questo ulivo in cima allo scoglio rappresenta non solo se stesso ma l’intera Calabria, una Calabria aspra, solitaria, difficile, che accetta la sfida dell’esistenza per la portentosa soddisfazione di averla resa possibile contro ogni legge di natura ; per la dignità di portarla avanti faticosamente ma vittoriosamente “. … .Un vecchio pescatore, ” Patri Saru Ianni “, che ha passato la sua vita maneggiando esche, consi, reti, ami e nasse, è stato per decenni il custode delle leggende della Costa Viola. Egli sapeva raccontare le storie con i toni e le pause con cui i vecchi attori incantavano gli spettatori delle tragedie greche. La sua voce roca e profonda e la sua fervida intelligenza ne facevano il migliore interprete delle leggende marine. Non c’era spiaggia o spuntone di roccia nel tratto costiero che da Palmi arriva Bagnara di cui non conoscesse i segreti.
Spiriti di indomiti marinai si univano nei suoi racconti a pesci giganteschi di immensa bellezza, pronti a saltare davanti alla prua dei gozzi che solcavano le acque della Costa Viola . ” Patri Sani ” era anche il più accreditato esegeta dello “scoglio dell’ulivo “. Egli conosceva le origini di quel singolare albero cresciuto in cima allo scoglio corroso dal mare, e con la dolcezza di un nonno che narra la fiaba ai nipoti prediletti, era pronto a svelarle a chiunque gliene facesse richiesta. ” L’ulivo era frutto di un patto sancito con la complicità di una rondine che aveva rubato un chicco da una pianta secolare di Trachini (contrada non lontana da Taureana) e l’aveva deposto sulla vetta di quell’enorme masso caduto tra i flutti in epoche remote ” .
L’Ulivo ” Incantato ” chiamato a sfidare le logiche umane , è stato testimone costante silenzioso di epiche leggende di pescatori e di grandi amori sbocciati alla sua ombra nei secoli passati ed in epoche più recenti.
Secondo una vecchia leggenda popolare di pescatori, per secoli la pianta sullo scoglio aveva prodotto annualmente il suo prezioso frutto . Ma a nessun uomo era consentito di godere di quel frutto in quanto l’ulivo rappresentava un tempio inviolabile . Tentare di impossessarsi di una sola di quelle olive poteva costare caro. ” Patri Saru ” raccontava di tre giovani nuotatori che dopo aver compiuto il “sacrilegio” erano morti in circostanze diverse . ” Patri Saru ” diceva anche che Dragut Rais, il più spietato tra i pirati Saraceni che nel 1500 infestavano il Mediterraneo , aveva rubato un oliva il giorno in cui era approdato alla Marinella di Palmi, e subito dopo, per effetto dell’antico sortilegio che colpiva chiunque profanasse l’albero, era stato decapitato dai Palmesi nelle campagne dell’Acqualive.
Oggi ” Patri Saru ” si trova a navigare col suo inseparabile gozzo tra le scogliere e i luccicanti mari del Paradiso, ma l’Ulivo ” Incantato ” è sempre lì su quello scoglio corroso dal mare, maestoso e silenzioso, pronto ad assistere e testimoniare nuove storie di marinai e di grandi amori.