L’Assessorato alla Cultura della Città di Moncalieri ha voluto realizzare il lavoro “Moncalieri: produzione e lavoro.  Una tradizionale cultura d’impresa” appena edito da Maggioli, che vuol essere un omaggio alla cultura produttiva del territorio, alle aziende come patrimonio condiviso delle nostre comunità. Sono realtà che hanno saputo affrontare i cambiamenti con una lungimirante capacità. Il lavoro costituisce un campione di una più ampia riflessione che – ci si augura – abbraccerà un’area più vasta a sud di Torino. Hanno aderito al progetto moltissime aziende, l’Unione Industriale, l’AMMA e il Rotary Club Moncalieri, L’Associazione Kores. Si tratta di una pubblicazione sulle aziende manifatturiere di Moncalieri, riferita sostanzialmente all’ultimo mezzo secolo di attività, che mette in luce, attraverso le testimonianze degli stessi titolari, il perdurante dinamismo dell’impresa, nonostante le vastissime trasformazioni delle realtà industriali intervenute nei decenni ultimi. I testi mantengono un tono discorsivo, di agile lettura, tipico dell’intervista. Il volume si pone idealmente come prosecuzione cronologica del lavoro di Guido Borgna “Cento anni d’ingegno e fatica nelle fabbriche di Moncalieri” (2001) – che affronta il secolo dal 1860 al 1960 – e vuol presentare, attraverso alcuni casi, la cultura industriale, la storia delle realtà produttive e le innovazioni che dalla fine degli anni ’60 del Novecento hanno caratterizzato la manifattura del nostro territorio. L’indagine conferma il legame forte e tradizionale fra imprenditoria, frequentemente di carattere familiare, territorio e comunità. Si tratta sia di imprese dinamiche, avanzate, che raccolgono eredità, come quelle della DEA, sia di imprese a conduzione familiare che si muovono a corto raggio: insieme formano un tessuto connettivo fatto della convivenza di due anime importanti e tra loro complementari della nostra economia.  Si sottolinea l’impegno delle amministrazioni della Città a favorire nel tempo tale modello di sviluppo, a fronte del parallelo consenso dei cittadini a credere e sostenere l’attualità della fabbrica, pur con qualche timore di un declino. Taluno si chiede se “Moncalieri abbia ancora una vocazione industriale”: un dubbio certamente legato al ricordo del “secolo FIAT” e alla radialità miracolosa dell'”indotto”. Intanto, come sempre è stato, i modi di produzione evolvono e oggi le tecnologie e i sistemi impongono cambiamenti importanti. Tuttavia amiamo pensare che l’impresa moderna, altamente specializzata, sostenibile, potrà continuare a essere un primario fattore economico e l’occasione risolutiva di un buon lavoro. A Moncalieri e dintorni vive una collettività sufficientemente istruita e di buon reddito e si trova una delle migliori localizzazioni “economiche” dell’area metropolitana: vicinanza alle Università di punta, nuclei direzionali, zone industriali, centri logistici e intermodali, autostrade e ferrovie, ampie zone residenziali di ogni tipo e un clima temperato. Due milioni di abitanti all’intorno, fra l’Europa e i porti sul Mediterraneo. La “vocazione” ha più senso che mai.