Oggi domenica 29 agosto 2021 Ugo Nespolo compie 80 anni. Sembra una notizia incredibile perché Nespolo è un eterno giovane, come artista e come uomo. I colori della sua arte sprigionano quella che il comune amico Mario Soldati chiamava la gioia di vivere. Ma in Nespolo c’è una profondità di pensiero e di cultura davvero straordinaria che difficilmente si trova in un artista. Io non amo “Il foglio” di Ferrara ma quando escono gli articoli di Nespolo, non è possibile non leggerli. Ha uno stile di scrittura di straordinaria chiarezza e i temi che affronta sono sempre coinvolgenti anche per chi come me non possiede una adeguata  cultura artistica  forse a causa del fatto di aver studiato sull’Argan, un testo criptico ed evanescente che confondeva le idee, malgrado gli sforzi della carissima Mirella Bandini. Siamo stati vicini in tante occasioni e sarebbe lungo elencare i  molti debiti che  il Centro Pannunzio  e chi scrive ha contratto con lui. Lo ringrazio per il dono della sua amicizia . Ogni volta che abbiamo avuto modo di incontrarci all’Università per alcune cerimonie, tra cui il conferimento della laurea honoris causa in filosofia  o nel contesto della festa dell’ Inquietudine a Finale, è scattato un rapporto di empatia che si rinnova ormai da decenni. Un pittore torinese  molto anziano ed  invidioso  ha fatto le bizze, vedendo il logo del Centro Pannunzio ideato da Ugo che avrebbe voluto fare lui. Ma Nespolo creandolo ha voluto rispettare l’idea originaria di Armando Testa con uno stile che solum è suo. Nespolo che è per definizione un artista internazionale conosciuto ed amato nel mondo, ama profondamente Torino di cui sente  e soffre la irrimediabile decadenza. E‘ uno spirito libero che non ha mai accettato le vulgate ideologiche . E ‘ stato amico di Marco Pannella e come Marco rifiuta i luoghi comuni e il conformismo. Non a caso vede nella filosofia di Maurizio Ferraris un elemento di originale riflessione. Anche in questo siamo vicini. Il giovane ottantenne Nespolo è l’immagine di una Torino civile che sa guardare oltre le Alpi, come hanno saputo  fare i grandi torinesi da Baretti in poi. Se esisterà un’Amministrazione civica come si deve a Torino dopo le elezioni, sarebbe il caso che gli venisse conferita la cittadinanza onoraria della  città il cui nome Ugo ha portato con onore e con gioia in giro per il mondo. E continuerà a fare per tanti e tanti anni ancora. Il Centro Pannunzio e ‘ felice di festeggiare il suo compleanno augurandogli lunga e buona  vita.