La fase 2. Argomento che coinvolge tutti e che in questo periodo è davvero molto dibattuto.
Il mio intento in questo articolo non è assecondare le polemiche e neanche minimizzare i tanti e importanti problemi di ordine economico, sanitario, sociale e relazionale.
La mia vuole essere una personale riflessione sui mesi passati e su quelli che si prospettano davanti a noi, non ho la pretesa di una visione 360 gradi e neanche di una predizione/ previsione del futuro, non ritengo di poter avere tale poteri e tali competenze; ma “solo” uno spaccato, una fotografia di uno dei tanti problemi, di una delle tante questioni dibattute in questi giorni da professionisti o ,aspiranti tali, le grandi indagate, l’istruzione e l’educazione. La mia riflessione non riguarda il come si potrà ripartire e riaprire le scuole, ma al cosa si è fatto ( io per prima) e in particolare ad un “piccolo” e apparentemente insignificante aspetto, che riguarda la didattica a distanza e il boom di tutorial e video che hanno letteralmente sommerso la nostra quotidianità nei mesi passati.
Una questione, come detto, che mi riguarda da vicino, in quanto io stessa ho aperto in questi mesi diverse pagine social e un canale Youtube Eli4family (il link al fondo dell’articolo) proprio con l’obiettivo di essere vicino alle famiglie in un momento di estrema difficoltà.
L’avvio delle nuove attività social, l’entusiasmo, i timori iniziali uniti ad una già conclamata incapacità di base a districarmi con la tecnologia, non mi hanno permesso di verbalizzare ufficialmente e in modo chiaro alcuni principi fondamentali che però hanno mosso tutto il mio lavoro. In questi mesi, per necessità, il messaggio che si è passato ai nostri ragazzi, ai bambini e alle famiglie è stato che la tecnologia fosse il solo mezzo utile per fare tutto, lezioni, scuola, relazioni, momenti di svago, lettura di libri e di storie, canzoni, ninne nanne, e qualsiasi altra attività, senza contare che molti, anzi moltissimi tra i bambini e ragazzi già facevano largo uso di questi mezzi, e non sempre un uso così illustre.
Abbiamo detto loro che la tecnologia era l’unica cosa che permetteva una relazione con gli altri, quando fino a tre mesi fa cercavamo di combattere proprio questo, di spronare ad avere relazioni e contatti autentici, di mettersi in gioco con tutta la persona e non solo con il volto dietro ad uno schermo, o addirittura con il volto o l’immagine di qualcun altro. Ma che altro si sarebbe potuto fare, la pandemia ha costretto tutti noi ad un altro modo e un altro mondo.
Tornando al mio operato e quindi alla riflessione generale
L’applicazione Youtube nel farti caricare un video ad un certo punto ti chiede, “questo video è destinato ai bambini?”, in base alla tua risposta attiva o meno una serie di filtri e altro, ma la mia attenzione è stata catturata proprio dalla “semplice” domanda. Sicuramente parte dei miei contenuti sono dedicati ai bambini, ma io non ho mai voluto che questi fossero delegati a baby-sitting, ovvero fossero il pretesto per lasciare bambini/e e ragazzi/e davanti agli schermi, “abbandonati” a me, non ho mai avuto l’intenzione di sostituirmi a genitori e adulti di riferimento, infatti la mia risposta è stata sempre NO. Bambini e ragazzi, a mio parere, vanno affiancati nella didattica a distanza, quanto nello svago e nella fruizione del mezzo tecnologico, sia in termini di contenuti che in termini di tempo; i miei video infatti erano sempre brevi, di massimo 15 minuti, comprensivi sempre di una introduzione dedicata agli adulti, di accompagnamento all’attività che si stava per guardare sia da un punto di vista pratico, sia da un punto di vista più riflessivo. Questa piccola vicenda personale mi ha aiutato a osservare quanto accadeva, sta accadendo e probabilmente accadrà, anche solo in termini di confusione del messaggio passato e assimilato dai ragazzi, che rappresentando al meglio il loro ruolo “giocano” anche un po’ proprio sulle contraddizioni degli adulti.
E’ compito di questi ultimi spiegare con parole, emozioni e fatti da una parte le necessità di contenimento di un virus, dall’altra la bellezza e la veridicità dell’incontrare di nuovo le persone, gli amici, gli insegnanti e perché no anche quelli che pensavamo nemici.
Proprio in questa prospettiva di Fase 2, anche la mia programmazione Social personale ha subito dei cambiamenti. Con la riapertura di molti posti di lavoro, si aprono nuovi scenari familiari e di gestione dei minori e il loro conseguente “intrattenimento”. La rimodulazione della programmazione oltre a seguire i nuovi sviluppi di impegni lavorativi dei genitori, vuole anche lanciare un nuovo messaggio in relazione all’approccio pedagogico alle tecnologie. Se nella fase precedente i tempi e i modi di intrattenere i bambini potevano essere pochi e comunque sempre in ambito domestico, con tutte le difficoltà già viste dallo smart working, alle lezioni on line, alla convivenza forzata magari in pochi metri quadri di tutta la famiglia; in questa seconda fase gli spazi si allargano, si può iniziare ad uscire e a usare i parchi, inoltre i bambini, non avendo ancora dei luoghi di aggregazione in sicurezza predisposti per loro, passano il loro tempo con nonni, congiunti o baby-sitter, che, nella maggior parte dei casi, non vedevano da mesi. Quindi alla luce di questo, il messaggio che voglio dare in questo momento è, “non state davanti al pc o a dispositivi tecnologici, godetevi i nonni e i nipoti, godetevi, il ritrovato tempo e le ritrovate nuove e vecchie relazioni, riscoprite il piacere di uscire, stare all’aria aperta e giocare in un prato, adesso si può fare” sempre in sicurezza. Quindi non vengono più pubblicati video quotidianamente ma in giornate fisse, con appuntamenti prestabiliti e sempre più mirati ad un sostegno agli adulti che non direttamente ai bambini.
In conclusione l’Occasione inaspettata è stata la possibilità di riflettere su un aspetto che davo per scontato, visto che nelle azioni già seguivo queste indicazioni, ma che, nel momento in cui ne ho preso consapevolezza e ho avuto la capacità di verbalizzarlo, ha dato un ulteriore senso a tutto il lavoro svolto; una nuova fase nel nome, nel pensiero e nei fatti.
Vi aspetto. Se volete contattarmi su Messenger o mail elisa.laganga@libero.it
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