Si stanno moltiplicando in questi giorni gli attacchi nei confronti di una azienda che ha rispettato il contratto sottoscritto e ha inviato in America dei tamponi per il test. Mentre si moltiplicano gli applausi perchè sono stati requisiti dei respiratori che una azienda stava per mandare all’estero. Ci si dimentica di quello che abbiamo provato noi, quando francesi e tedeschi hanno sospeso per qualche giorno l’invio di mascherine. Ancora più grave è stato il tentativo di Trump di acquistare il vaccino e darlo in esclusiva agli americani. Con quel solo gesto ha assestato un colpo tremendo a quell’ordine internazionale che gli americani stessi avevano costruito e che si basa su un solo principio, per dirla con Henry Dexter White, se i miei vicini stanno bene, anche io sto bene.
Rompere quest’ordine di cose, anzi, questa predisposizione mentale potrebbe avere conseguenze disastrose.
Mi spiego. Dopo la seconda guerra mondiale, le migliori menti tra gli alleati, nel ricostruire un nuovo ordine mondiale, si posero una domanda molto chiara e si diedero una risposta altrettanto chiara.
Come impedire l’esplodere di una nuova guerra mondiale? La risposta fu: creando delle interdipendenze economiche tra i paesi, creando una rete di mutue dipendenze in modo che gli stati non trovassero economicamente conveniente farsi la guerra. È la teoria della pace democratica, è Montesquieu, è Kant: i paesi che tra di loro commerciano non si fanno la guerra.
È sulla base di questo ragionamento che si è creato l’ordine post bellico e l’Europa. L’OECE era l’organizzazione che gestiva i soldi del piano Marshall. Tutti i paesi europei ne facevano parte e per decidere cosa finanziare si decideva all’unanimità. Il che significa che si finanziavano solo quei progetti che erano utili per tutti, e potevano esserlo solo se creavano delle interdipendenze. Per fare un esempio: si dovevano ricostruire i porti? Bene, allora si faceva il porto per le merci a Genova e quello per i passeggeri a Marsiglia. Lo stesso ragionamento si è fatto sulla questione del carbone e dell’acciaio. Come fare per evitare una nuova guerra in Europa? Semplice tutti gli stati affidino a una istituzione terza la gestione di quelle materie prime che servono per fare i cannoni (carbone e acciaio). È così che nasce la Comunità europea del Carbono e dell’Acciaio, da cui poi germoglierà l’Unione.
In questi giorni stiamo prendendo atto che Montesquieu, purtroppo, aveva torno e la ragione è semplice. Capire che non conviene economicamente farsi la guerra quando due paesi sono legati da mutue interdipendenza, richiede un calcolo razionale. Tuttavia ci sono momenti nella storia in cui la razionalità abbandona la mente dei popoli e prendono il sopravvento due sentimenti fortissimi, l’odio o la paura.
Quando questo succede allora si ritorna al passato, gli stati non si fidano più l’uno degli altri; inoltre, se non si può più liberamente commerciare e quindi acquistare sul libero mercato internazionale tutto quello che serve e che noi non producevamo più perchè non più conveniente (come nel caso delle mascherine) allora ci si immette su un piano inclinato pericoloso. Infatti, se le regole del commercio internazionale saltano, allora ti devi produrre tutto in casa; allora non puoi condividere più nulla con i paesi alleati, perchè non ti fidi più di loro; anzi diventano potenzialmente dei nemici. Così ogni stato si chiude; si arma, perchè ogni altro stato è una potenziale minaccia; la logica del gioco a somma zero (se tu guadagni qualcosa vuol dire che io ci perdo) diventa imperante e i vecchi fantasmi del nazionalismo politico e del protezionismo economico ritornano a scorrazzare liberi. Si crea così una polveriera, dove una qualsiasi miccia può far saltare tutto in ogni momento.
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