Oggi ero in cortile nel dopo mensa con i bambini di una mia terza di scuola primaria e mi sono seduta a terra, ero stanca, era la mia sesta ora filata della giornata a scuola. Non so perché, ma quando ti siedi a terra i bambini ti si fanno sempre intorno come tanti piccoli anatroccoli e iniziano a parlare a raffica o a bombardati di domande sulla tua vita privata. Oggi il gruppo seduto attorno a me era composto da sei bambine, una di loro era marocchina e musulmana. Non so come siamo arrivate a parlarne, non ricordo bene l’approdo a questo discorso(le 6 ore filate iniziavano a farsi sentire), ma l’argomento di conversazione diventa la religione della compagna musulmana. Le sue amiche iniziano una specie di interrogatorio incalzante, ma lei risponde sorridendo da sotto la mascherina, quindi io lascio che la discussione accada: come lo chiami Dio? Ma tu lo metterai il velo? Come si dice “ciao” in marocchino (qui sono intervenuta, non ce l’ho fatta)? Ma non sei battezzata? E quando sarai grande, se vorrai sposare un uomo cristiano come farete? Maestra, M. sposerà chi vuole? Il dibattito è durato circa 15 minuti. Insomma, un momento di quelli catartici che solo chi fa il mio lavoro può capire. Capita che l’universo imploda tra le domande di bambini intelligenti, se l’occasione è buona, se l’adulto lascia fluire… Mi sono limitata a sorridere, a dare qualche notizia più precisa quando l’argomento si è fatto complesso, e solo quando loro mi chiedevano direttamente di rispondere. Io mi porto a casa un bellissimo momento e una triste considerazione: se tutti fossero presenti nell’ora di IRC e non ci fosse facoltatività, queste occasioni di dialogo sarebbero molte di più e la religione, tutte le forme di vita religiosa, troverebbero casa nella scuola e quindi conseguentemente nella società. La conoscenza reciproca, incarnata nei volti dei compagni e compagne, porterebbe con sé rispetto e i pregiudizi si sgretolerebbero sotto il peso delle domande. Certo, bisognerebbe toccare i programmi. Certo, bisognerebbe cambiare il Concordato… ma quanto ne varrebbe la pena?!