Oggi 9 marzo il Comitato Direttivo del Centro Pannunzio renderà omaggio a Simonetta Conti che fu vice presidente del Centro durante la presidenza di Mario Soldati. Apparteneva ai tempi eroici del Centro “Pannunzio “. Lei giornalista de “ La stampa “ si oppose al potente Luigi Firpo che era stato sfiduciato da presidente del Centro Pannunzio. Essere la figlia di Ferruccio Borio mitico capo cronista del giornale  la danneggiò professionalmente anche quando Ferruccio andò a dirigere altri giornali in concorrenza con il quotidiano torinese. Io ricordo le lunghe chiacchierate con Lei e Carlo Casalegno, vittima delle Br. Ricordo i veglioni di capodanno nella sua accogliente casa di Lungo Po e nella villa collinare del Padre .Ricordo le cene nel prediletto ristorante di corso Dante a Torino dove abbiamo trascorso insieme tanti Capodanni. E ricordo la coppia affiata di Simonetta e Piercarlo così simpatica ed affettuosa. Simonetta deve la sua notorietà ad una rubrica molto popolare su “ La Stampa “ ,ma va ricordata soprattutto  per il rigore professionale come caposervizio e poi viceredattore capo della Cronaca. I giornalistini di oggi, come li definiva Giovanni Giovannini, sono davvero nulla rispetto ad una donna giornalista che sapeva verificare le notizie con lo scrupolo insegnatole dal Padre. Visse negli ultimi  anni  momenti molto difficili in seguito ad una rapina violenta da parte di un gruppo di giovani balordi che non furono mai individuati. L’effetto di quella aggressione brutale fu via via  sempre più invalidante e non le consentì di riprendere una vita normale. Una donna piena di vita che si spense lentamente in seguito ad un episodio di quella che con eufemismo sociologico buonista  viene definita microcriminalità. Simonetta resterà nella nostra memoria e nei nostri cuori. Fu una vera pannunziana soprattutto per la sua concezione di giornalismo mai scandalistico, sempre alla ricerca della verità.