Nuovo appuntamento con la rubrica “Cinema Tips”, ancora una volta solo ed esclusivamente su Toscana Today e Pannunzio Magazine. Questa settimana parliamo del matrimonio tra il sapere cinematografico della Corea del Sud, uno dei Paesi più prolifici nel cinema in Asia, e il potere economico dell’industria del settore statunitense. Sicuramente avrete sentito parlare di Bong Joon-ho, arrivato alla ribalta quest’anno grazie al suo “Parasite”, ma oggi, invece, parleremo del suo debutto in lingua inglese: “Snowpiercer”.
Film uscito nel 2013 scritto dallo stesso regista coreoano e prodotto da un altro gigante della cinematografia sudcoreana, ovvero Park Chan-wook, è tratto da un fumetto fantascientifico post-apocalittico. Nel cast sono presenti sia interpreti noti del panorama hollywoodiano quali Chris Evans, John Hurt, Ed Harris, Jamie Bell, Octavia Spencer e Tilda Swinton, ma anche volti più conosciuti nell’ambiente sudcoreano quali Song Kang-ho e Go Ah-sung.
Il lungometraggio è una profonda metaforma dell’universo sociale che attanaglia la nostra attualità: le carrozze, infatti, altro non sono che le varie divisioni delle classi sociali dove sulla testa ci sono i più potenti che possono controllare con le proprie milizie coloro che risiedono nella coda del treno, i cosiddetti poveri, i quali subiscono le punizioni e vivono in condizioni pessime. Il treno su cui viaggiano in maniera perpetua potrebbe essere in realtà un’ulteriore metafora relativa al fatto che chi ti comanda non vuole oltretutto farti vedere la realtà di ciò che c’è all’esterno, al di là dell’ambiente in cui sei intrappolato. I più attenti, infatti, si accorgono che all’esterno l’era glaciale che ha colpito la Terra nel 2031 si sta sciogliendo e soltanto l’uomo continua a vivere illuso in questo angusto ambiente. Ecco che quindi i soppressi decidono di tentare una rivoluzione, di rompere le catene e capire quale sia la realtà dei fatti.
In più, in molte situazioni che vengono vissute durante il film, le similitudini con la società attuale continuano a essere presenti con un impatto notevole e soprattutto evidente, come ad esempio la piccola scuola dove ai bambini vengono insegnate un sacco di fesserie fatte apposta per indottrinarli e non per dare loro una mente capace di pensare e di superare le illusioni.
Non voglio assolutamente osare di più attraverso paragoni presenti con le situazioni attuali che stiamo vivendo, perché altrimenti si correrrebbero molti rischi, ma basta che ci sia un po’ di apertura mentale e desiderio di andare oltre ciò che ci viene propinato per comprendere, se lo volete, quale sia la realtà. Non vado più avanti perché per intendersi bastano poche parole.