La recente sterile inutile, polemica sul Museo Egizio, ha fatto riemergere quanto importante sia il tema della Cultura specie nel nostro territorio. A parte le indubbie capacità del Direttore Christian Greco, in quanto è un egittologo di fama come lo furono tutti i precedenti direttori, adesso questa istituzione, un vanto per Torino, è dal 2012 una Fondazione mista pubblico / privato, esempio atipico rispetto ad altre fondazioni. Altro discorso invece per la Fondazione del “Centro Conservazione Restauro dei Beni Culturali La Venaria Reale”, annesso alla Reggia, costituito nel 2018, i cui scopi statutari sono quelli della valorizzazione del patrimonio culturale sia architettonico che storico ed è alle dirette dipendenze del Ministero della Cultura. I Soci fondatori e costituenti sono oltre il Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Comune di Torino, Comune di Venaria, Università di Torino, Politecnico, Compagnia San Paolo e Fondazione Crt. Alla scadenza del mandato i componenti nominano il loro rappresentante e così è stato fatto in questi mesi, dovendosi rinnovare il quattriennio. Per Statuto non era più candidabile l’arch. Trucco, avendo già retto due mandati e quindi secondo lo Statuto, non rieleggibile. Al suo posto, era stata candidata tra gli altri per le note, documentate competenze nel campo del restauro, sia come studiosa ,autore di centinaia di articoli in merito sia come progettista di importanti interventi su Beni vincolati, l’arch. Donatella D’Angelo. Viceversa apprendiamo che la Regione nella figura dell’assessore Marrone dello stesso partito del Ministro ha indicato ed è stato designato ed eletto con voto unanime un noto avvocato penalista, necessariamente non esperto della materia e forse, secondo alcuni, non del tutto adatto al ruolo da ricoprire. C’è da rilevare che, in questa Fondazione, il Presidente gioca un ruolo fondamentale di indirizzo, nelle scelte e nella collaborazione con altre Istituzioni culturali ,centri sia italiani che stranieri ed anche di nuovi partner e finanziatori. Resta sempre da noi in Italia il problema di insediare la persona giusta al posto giusto al di fuori della logica del palazzo, di parentele o di amicizie consolidate. Il merito a volte sembra non essere un requisito fondamentale e così l’esperienza in uno specifico settore nel quale uno viene candidato. Questo non ci esime dal fare un augurio di buon lavoro al nuovo presidente che anche come qualificato avvocato potrà esercitare al meglio la sua funzione.
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