Sull’atteggiamento degli Italiani verso la Guerra d’Ucraina sono già corsi fiumi di inchiostro  originati soprattutto da una constatazione: tra i grandi paesi dell’Europa Occidentale, l’Italia è quello dove il partito putiniano ha il maggior seguito. E dove la contrapposizione è forte su una scelta importante: armi all’Ucraina o niente armi all’Ucraina? E però, posto in questo modo, il dilemma è semplicistico: bisogna vedere da vicino le motivazioni. Elucubrai, provai a sintetizzare e mi venne come segue.

Ci sono quelli che dell’Ucraina se ne fregano, e non vogliono fornire altre armi. Se non mandiamo altre armi, la guerra durerà poco e subentrerà la pace che noi amiamo ….  noi incoraggiamo il dialogo …..  se poi continuiamo a mandare armi, finisce che quello là si arrabbia e se la prende con noi…..  è uno che non scherza hai visto la parata del  9 maggio….  e poi, con questa inflazione galoppante non se ne può più – diventiamo più poveri, e se continua così, finisce che quest’estate mi gioco le vacanze….  hai visto il costo del gas… questi ucraini in fondo sono dei rompiscatole, dicono che continuano a combattere per la loro terra, la loro gente, la bandiera, tutti ‘sti discorsi antiquati …    mandiamogli dei pacchi di alimentari, e pelouche per i bambini…. la situazione è complessa…..

Poi ci sono quelli che dell’Ucraina se ne fregano, ma vogliono fornire altre armi. Armiamoli per carità…. quello là bisogna che qualcuno lo fermi altrimenti tra poco ce lo troviamo in casa….  armarsi noi? oppercarità, noi siamo del genere intellettuale, abbiamo i Maneskin…..   le armi però costano care hai visto la storia del 2%, mancherebbe altro, meno male che ci pensano gli Americani….   loro  sono bellicisti, sai che girano tutti armati…. certo che anche loro….  perché abbaiavano ai confini della Russia? l’ha detto anche papa Francesco…. con gli Americani non abbiamo gli stessi interessi…  anche gli Ucraini sono gente rozza e pugnace….    in fondo, anche l’antica Roma usava mercenari per difendere le frontiere…. la situazione è complessa….

L’ultima esternazione della fazione “niente armi” è arrivata da Silvio Berlusconi e come vecchio simpatizzante, ne sono rimasto sconvolto. Dopo matura riflessione, tuttavia, ho maturato due considerazioni che mi hanno indotto a riconsiderare. La prima è che la posizione n. 2 non è meno immorale della n, 1. La gente seria, se ha dei valori nei quali crede, e li sente minacciati, si batte. Ma l’Unione Europea battersi non può perché non ha né una politica estera, né una “force-de-frappe”, né, soprattutto, l’ “animus pugnandi”. E Putin lo sa benissimo. C’è il solito argomento; combattere non si può perché scoppierebbe la terza guerra mondiale, e c’è la minaccia nucleare. Ma quanto sta succedendo in Ucraina dimostra che le guerre si fanno ancora con armi convenzionali, soprattutto in ragione del fatto che armi nucleari ce ne sono in giro troppe, e quindi l’uso è rischioso, e tutti lo sanno. Tenuto presente tutto questo, l’Europa ha fatto la sua scelta, la stessa che in Nordafrica, Yemen, Medio Oriente fanno Iran, Turchia, Egitto, Siria, Arabia Saudita e in misura variabile tutti quanti: la guerra “per procura” o “by proxy”, come usa dire. Niente “boots on the ground” (“stivali sul terreno”), a meno che non siano stivali altrui. A combattere ci mando il generale Haftar in Libia, gli Houthi in Yemen, i Curdi in Siria, e dalla guerra mi chiamo fuori. Ormai ci siamo abituati – è la politica, bellezza – ma resta una posizione che ha la sua parte di  cinismo.

Ho parlato di una seconda considerazione, ed è altrettanto importante. Silvio Berlusconi non ha detto “smettiamo di mandare armi”: ha detto – se le mandiamo, mandiamole in segreto -. Questa posizione, interessantissima, andrebbe analizzata da un pensatore più sottile del sottoscritto, che so io, un Pascal, un Guglielmo di Occam. Personalmente, ci vedo una doppia “ratio”. C’è l’idea di combattere i Russi con la loro stessa arma, e cioè la menzogna. Loro portano guerra e la chiamano “operazione speciale” e “denazificazione”. Noi passiamo le armi agli Ucraini e la chiamiamo, per esempio, “vendita”: diventa un’operazione commerciale, e “business is business”, no? Ma ci vedo anche l’altro aspetto. Fare la guerra per procura è un’operazione  impudica e allora cerchiamo almeno una foglia di fico. “Nisi caste, saltem caute” – diceva il prete una volta: se non castamente, almeno con prudenza. Ma era il tempo del “quante volte figliuolo, quante volte?”. Oggi vergogna l’è morta.

E allora? Allora, l’idea del vecchio patriarca non sarebbe poi da buttar via. Ma arriva forse un po’ tardi….