“E’ forse questo il senso di tutto. Se c’è qualcuno che ha bisogno di te. La vita vince. Sempre”. In queste poche, incisive parole è racchiuso il significato più profondo di “Sopravvissuti”, il recente romanzo di Vincenza Alfano in cui ancora una volta l’autrice conferma quella capacità tutta sua di costruire una trama di forte impatto emotivo sul lettore ed in cui, senza che venga tralasciato alcun dettaglio, si finisce col sentirsi parte della vicenda come se si creasse una sorta di sotterranea alchimia e scambio di energie tra chi legge ed i vari personaggi raccontati. Questa volta la vicenda prende spunto dal drammatico incidente del bus turistico che in una mattina di primavera del 2016 si ribaltò a Tarragona, in Catalogna, ed in cui persero la vita sette studentesse che si trovavano in quella regione della Spagna per seguire l’Erasmus. Da questo episodio di cronaca si dipana poi tutto l’intreccio, con una serie di piani paralleli e intersecati che la Alfano elabora e sviluppa, ed il cui risultato è quello di creare una dimensione  di forte  curiosità mista a pathos. I protagonisti della storia, Mara, docente alle superiori, ed il marito Alfredo, figura tormentata ed enigmatica, ma anche tutte le altre figure che si muovono sullo sfondo, rappresentano ed esprimono aspetti ricorrenti nella psicologia contemporanea che l’autrice tratteggia con levità soltanto apparente, ma che celano invece una forte componente di scavo psicologico e di conoscenza profonda del tessuto umano, con tutte le sue contraddizioni ed ambiguità, e che è una cifra caratteristica anche dei precedenti romanzi della scrittrice. Interessante la collocazione assolutamente realistica dell’intreccio, dove si fondono elementi narrativi sempre calati in contesti  storici e temporali assolutamente veritieri, così come la descrizione dei luoghi che viene resa come una pellicola fotografica, fatta di tanti fotogrammi che mettono perfettamente a fuoco il contesto in cui ogni singolo episodio della storia viene ambientato. Fantasia, dunque, e realismo dosati al punto giusto e con aperture qua e là verso effetti a sorpresa abilmente realizzati dall’autrice, proprio per non dare mai la sensazione di qualcosa di prevedibile o scontato. E naturalmente la componente destino, che fa da vero padrone e protagonista di tutta la trama, un elemento che la Alfano mette al primo posto di tutta la storia, e che è l’inconsapevole motore dei vari passaggi della stesura. Nei dodici capitoli del romanzo si viene a creare un concatenarsi di situazioni ed inattesi risvolti che rafforzano la narrazione e che portano il lettore a non volersi distaccare dalla pagina, proprio perché il coinvolgimento emotivo è forte al punto che, come ho già espresso, ci si sente inevitabilmente parte attiva del racconto.

Vincenza Alfano: “Sopravvissuti”

Alessandro Polidoro Editore – pag.91 – costo euro 8,00