Il 6 e 7 aprile del 1992 si svolsero le ultime elezioni politiche della Prima Repubblica.
Ve le ricordate?
Sono trascorsi esattamente 28 anni e sembra una vita fa……
Vi ricordate i simboli dei partiti che avevano accompagnato la nostra vita democratica dal dopoguerra?
A destra il MSI con la fiamma e le nostalgie fascistoidi , poi i monarchici del PDIUM con la stella e corona ,testimoni di un impossibile ritorno alla monarchia.
Al centro il PLI con la bandiera del nostro Risorgimento e la DC con lo scudocrociato e le sue rissose correnti interne.
Alla sinistra moderata il PRI, con l’edera di tradizione risorgimentale ed il PDSI con il sole dell’avvenire.
A sinistra il PSI con la falce e martello ed il sole ed il PCI con la bandiera rossa e la falce e martello.
Oltre il PCI , dopo il ‘68, apparvero il PSIUP, nato da una scissione socialista,poi il PDUP, poi Democrazia Proletaria, tutti interessati ad intercettare il voto di protesta.
Talvolta sulla scheda compariva il simbolo del Partito Radicale con la rosa nel pugno e, negli ultimi anni, i Verdi con il sole che ride.
Tralascio formazioni minori , spesso con presenze episodiche.
E vi ricordate i protagonisti di quella stagione?
Almirante, segretario missino per decenni, autentico mattatore delle tribune politiche;
Covelli, leader dei monarchici, buon parlatore , forse un po’ retorico;
Malagodi, segretario del PLI, sempre preparatissimo ed inattaccabile sui temi economici;
poi i tanti esponenti DC , tutti felpati e usi a misurare ogni parola per non scontentare mai il loro vastissimo e contradditorio elettorato …da Moro a Fanfani, da Andreotti a Colombo,Rumor,Piccoli,Scalfaro ecc…..;
Il PRI passava da Lamalfa padre a Lamalfa figlio….talvolta sembrava un’affare di famiglia..;
i socialisti , troppo spesso impegnati in dispute intestine da Nenni a De Martino ,da Mancini a
Lombardi , fino a Craxi ;
solo il PCI da Togliatti a Longo fino a Berlinguer, mostrava una sua inossidabile unità……non si sa quanto autentica e , troppo spesso, imposta.
Ci nasce, per caso, nostalgia per quell’epoca e per quella politica?
In realtà, spesso, è nostalgia per la nostra gioventù, per un’epoca trascorsa, svanita e forse mitizziamo anche la politica dei nostri verdi anni.
E’ un errore umano comprensibile, certo storicamente da non fare.
Sono infatti tante le responsabilità ed i guasti fatti dai partiti e dagli uomini della Prima Repubblica.
Ne patiamo ancora oggi le onerose conseguenze : basti pensare al fardello del debito pubblico che ci strangola.
Tuttavia se la ragione mi porta a considerare i gravi limiti di quella stagione politica, il sentimento mi dice altro.
Ho avuto per anni la tessera del PLI , mi impegnavo in campagne elettorali, volantinaggi,comizi, riunioni….talvolta bisticciavo con esponenti di altri partiti….
Allora indubbiamente c’era passione politica …..
Si aderiva ad un partito per tradizione familiare,per adesione agli ideali propugnati, oltre che per condivisione di un programma.
Mi è indubbiamente rimasta nostalgia di quel modo di fare una scelta politica.
La ricordo quasi ….con affetto. Attualmente non potrei aderire agli odierni partiti, non avrei nessuna motivazione ideale.
Sono convinto che aver distrutto le ideologie del novecento, pur con tutti i limiti e le colpe ad esse imputabili, ci ha condotto a perdere ogni capacità di credere in un ideale politico e spesso anche in valori importanti.
Guardo quei simboli e ……….un po’ li rimpiango.