Giocare è un diritto.

Questa frase è spesso molto utilizzata, ma altrettanto spesso rischia di rimanere solo su un piano teorico.

Fermiamoci un attimo e vediamo brevemente alcuni cenni storici.

 Nella Carta dei Diritti dell’infanzia, approvata dall’Onu Intorno agli anni ’60, il Gioco è definito come “un diritto fondamentale”.

Nel 1989 la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia sancisce gli obblighi della comunità internazionale nei confronti dell’infanzia, tra i quali vi è anche il diritto al gioco. In particolare, mi piace sottolineare, il comma 1 che riconosce al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, di dedicarsi ad attività creative adeguate alla sua età; e il comma 2 che sancisce il diritto del fanciullo a partecipare alla vita culturale e artistica, incoraggiando l’organizzazione di attività creative e di divertimento.

Nel 1998, Freda Kim, una donna sudcoreana, pioniera nella diffusione delle ludoteche in Corea e allora Presidente dell’International  Toy Library Association, lanciò da Seul il World Play Day. Le Nazioni Unite accettarono la proposta e venne scelto il 28 maggio come Giornata Mondiale per celebrare il Gioco.

Moltissimi studiosi, Pedagogisti  e Movimenti educativi si sono occupati di questo aspetto e di tutte le sue  molteplici sfumature che sarebbe lungo e laborioso affrontare e sviscerare in una maniera esaustiva e completa, ma questo articolo ha comunque un altro intento che è quello di provare a valorizzare e promuovere questa Giornata e i servizi, le ludoteche, che sul territorio fanno tesoro e basano il loro lavoro educativo e pedagogico proprio sul Diritto al Gioco. Anche in questo i caso i servizi sono molteplici e molto sfaccettati, ognuno a modo proprio cerca di inserire spazi e momenti di gioco in molte forme, ma la mia esperienza del Gioco, come educatrice, è legata alle ludoteche del circuito di Iter (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile). Non potrei descrivere in un articolo solo il Mondo che si apre ad un bambino, ma anche ad un genitore, ad un educatore quando entra in questi luoghi cariche di storia ludica, relazionale e sociale.   Spazi pensati , progettati  e, dove non è stato possibile progettare da nuovo, riadattati in modo curato per ospitare bambini e famiglie in un ambiente ludico- educativo, gestito da Ludotecarie esperte pronte a mettere a disposizione la loro esperienza, ma anche a fare un passo indietro davanti alla fantasia e spontaneità del gioco dei bambini.

Una fonte di sapere e di racconti inesauribile dalle quali ancora non riesco a staccarmi e dalle quali non smetterò mai di imparare.

La mia fortuna oggi e di lavorare a mia volta in questi spazi ludici e provare a offrire al meglio la mia esperienza e la mia umiltà a “servizio” della fantasia e dall’intraprendenza dei più piccoli, seguendo le orme di grandi maestre all’interno di una istituzione che del Gioco ha fatto uno dei suoi perni principali.

In fine vorrei spendere qualche riga per sottolineare come il gioco non è solo “affare da piccoli” , ma coinvolge gli adulti in diversi aspetti e  in diverse forme. L’essere umano necessita di forme ludiche per crescere, ma anche per proseguire il suo percorso. Nelle formazioni per adulti mi capita spesso di inserire il gioco come strumento per creare relazione tra me e il gruppo e all’interno del gruppo stesso, e spesso mi capita di trovare resistenze da parte di alcuni al potersi “lasciare andare al gioco”, che è proprio come lasciarsi andare a un istinto più “primordiale” un piacere più fanciullesco che può anche spaventare. Quelle stesse persone, una volta superato le difficoltà iniziali, sono poi quelle che trascinano il gioco e il gruppo ritrovando anche una propria dimensione e un loro spazio. Il mio augurio per grandi e piccini è quello di trovare uno spazio ludico all’interno di questa giornata, da soli o in compagnia, sempre in sicurezza, di godervelo e assaporarlo e tornare un po’ bambini.

L’importante, come spiegò Freda Kim è che questa attività non comporti grosse spese.

Il cardine della Giornata Mondiale del Gioco è che sia a misura di bambino, che sia spontaneo come lo sono i bambini, condiviso, ma non per forza guidato  e/o gestito da un adulto.Un giorno di attenzione verso gli altri e verso le altre generazioni diversa dalla nostra da cui imparare e a cui insegnare qualcosa. Un giorno dedicato al gioco in maniera semplice, coinvolgente, naturale.

 Vi invito infine a visitare il sito di Iter (www.comune.torino.it/iter) e scoprire la ludoteca più vicina a voi, sul territorio di Torino e portare i vostri figli e nipoti, appena sarà possibile per un’esperienza davvero che coinvolge tutti, grandi e piccini; vi invito ad andare anche solo a visitarle, a conoscerle e a contribuire anche voi alla protezione e alla diffusione della cultura per il gioco.

Quindi Buon gioco a tutti e buona Giornata Mondiale del Gioco, dove il gioco non sia solo per un giorno, ma per tutti i giorni dell’anno.

Se volete contattarmi su Messenger o mail elisa.laganga@libero.it

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