Non vorrei sembrare monomaniacale, non ho anche io la sindrome di Asperger, non soffro di manie-compulsive, solitamente parlo solo di cose che per vari motivi conosco molto bene; e che questo silenzio, che ormai da molte settimane circonda le tematiche del clima, della salvaguardia del Pianeta e della sostenibilità, si sta facendo sempre più assordante. Dove sono finiti tutti quelli che sono scesi in piazza in Italia, il resto del Mondo non mi interessa analizzarlo ora, la cultura e le dinamiche delle altre Nazioni sono diverse; giovani, meno giovani, vecchi militanti sessantottini e compagnia cantando?  O si sono sciolti come neve al sole, o sono tornati alle loro vite, ovviamente e rigorosamente a cavallo di auto elettriche, e si sono rinchiusi nei loro circoli, attorniati da tutti gli apparecchi tecnologici di ultima generazione: ma lo sanno i seguaci di Greta, che quelle robe li sono piene di Litio, Cobalto, Rame e Nichel?

No, non si tratta di una lezione di Chimica, ne sto spiegando la Tavola di Mendeleev, sto  parlando di elementi  tossici che servono a fabbricare le batterie dei telefonini, delle auto elettriche e di molti altri apparecchi di uso quotidiano. Chi legge quello che scrivo avrà visto che recentemente ho pubblicato un articolo sulla Greta scomparsa, nei pensieri degli Italiani intendo, perché questo argomento mi indigna. Nel mio lavoro, sono una Biologa Nutrizionista, devo già sopportare i Vegani modaioli, i Vegetariani privi di  competenza, gli amanti delle diete “senza” e pure nell’ambito del clima e della salvaguardia del Pianeta, mi tocca avere a che fare con i qualunquisti-oramiinteressoastonuovofenomeno-però-se-metti-il-bicarbonato-quando-lavi-la-verdura-puoi-mangiare-pure-l’insalata-di-Cernobyl: non ne posso più!

Possiamo provare tutti ad essere coerenti e ad affrontare questi temi con serietà, approfondimento e spirito critico?

E’ pur vero che nella storia dell’Uomo, ogni qualvolta una novità tecnologica o un’invenzione sono state spacciate come scoperte che avrebbero reso migliore il futuro di miliardi di persone, si è stati tentati di sottovalutarne i risvolti negativi, incuranti degli effetti devastanti, e di osannare quelli positivi, soprattutto per i profitti dell’industria di settore.

Così è stato per l’energia ottenuta dal carbone delle prime macchine a vapore, che hanno fatto ammalare i minatori sino al secondo dopo guerra, poi per l’avvento del petrolio e dei motori a combustione interna, per l’amianto, per l’energia nucleare, per l’abuso della plastica, le cui micro particelle oramai sono reperibili dal Polo Sud alla Fossa delle Marianne. Le conseguenze inquinanti che rileviamo oggi sono frutto appunto dell’uso sconsiderato di questi materiali, ma invece di imparare dal pregresso, siamo tutti eccitati dalla diffusione del motore elettrico, silenzioso e non più inquinante. Mi sa di no… non è tutto oro quel che luccica!

 Vi spiego perché: per far funzionare i dispositivi elettronici e far proliferare il nascente mercato delle auto elettriche, le batterie al litio sono sempre più richieste; però il litio è un metallo alcalino lievemente tossico. Certo è molto diffuso in natura, si trova soprattutto in Sudamerica, dove viene estratto con gioia di tutti. Per costruire gli accumulatori però occorre un altro materiale, che di pulito ha proprio poco, si tratta del cobalto: simbolo chimico (Co), metallo duro simile all’argento, essenziale per la fabbricazione delle batterie al litio. Non è un metallo che si trova allo stato puro, ma è in composto minerale con il rame e il nichel. In polvere è molto infiammabile, è lievemente tossico e decisamente radioattivo, infatti viene usato nella Radioterapia Medica per combattere i tumori più ostinati come i sarcomi dei bambini; può essere arricchito e usato addirittura per gli armamenti nucleari. Sta di fatto che negli ultimi cinque anni la sua domanda è triplicata e si prevede che entro questo 2020 subirà un ulteriore aumento, proprio a causa della richiesta di auto elettriche.

Oltre il 70% del cobalto mondiale, così come il coltan (minerale di ossidi ferrosi usati per acciai speciali e mini condensatori elettronici) si trovano nella Repubblica Democratica del Congo e nello Zambia e, guarda caso, la maggioranza delle miniere sono sfruttate da multinazionali straniere. In questi Paesi gran parte dell’ estrazione, che porta come conseguenze la distruzione dell’ambiente naturale, la corruzione politica e l’indiscriminato sfruttamento del lavoro minorile, perché negli stretti cunicoli scavati nella terra riescono a passare solo i corpicini dei bambini, viene eseguita quasi del tutto manualmente.

Ovviamente lo sfruttamento di bambini di 6-8 anni porta con se le violenze alle famiglie dei piccoli, che sono minacciate e vessate da un caporalato senza scrupoli, affinché forniscano l’agile manodopera.

In queste miniere, in grande espansione per soddisfare la richiesta dei nostri sofisticati “device” e delle nuove automobili ibride e “pulite”, è cosa normale che i minori, sfruttati senza alcuna tutela, con turni di 10 ore e in condizioni igieniche terribili, rimangano intossicati dai metalli e spesso lesionati dalle radiazioni del cobalto, che provoca tumori, leucemie e paralisi, quando non vengono uccisi dalla malnutrizione o da incidenti di lavoro, in cunicoli scavati senza supporto tecnico.

 Ecco, quando si scende in strada esaltati dalla capacità oratoria e trascinante di Greta Thumberg bisognerebbe essere davvero coerenti, pensare che cambiare il Mondo non vuol dire solo lavorare su di una parte dei problemi, ma trovare una soluzione che medi tra i nuovi bisogni, una Società in continua evoluzione e la coscienza personale, che non può essere solo ecologista, deve comprendere anche la tutela degli esseri umani. Allora, quando blocchiamo le città per i Fridays for future pensiamo anche a quei bambini, alla loro infanzia negata; proviamo a rinunciare a qualche benefit nelle nostre agiate vite occidentali e cerchiamo di essere coerenti: non esiste nulla che non inquini, se non andare a piedi o in bicicletta; se non possiamo fare a meno di usare telefoni, auto e altre invenzioni moderne, cerchiamo di non cavalcare in modo non obbiettivo i fenomeni e cerchiamo davvero di cambiare le cose, in modo coerente. Altrimenti andiamo al bar con gli amici durante le mobilitazioni di piazza, facciamo più bella figura!