So di toccare la sensibilità di molti che hanno creduto e credono nella santità di Giovanni Paolo II. Come non ricordare infatti l’aprile del 2005 quando il pontefice si spense e la folla  gridava “santo subito”, anche se nella millenaria storia della Chiesa  nessuno è mai stato santificato subito dopo la morte. Tra l’altro questo fenomeno fu quasi solamente italiano. Un gigantesco impianto mediatico aveva fatto di questo Papa una star internazionale. Ma se il “ politicamente corretto “ impone di ritenere santo papa Wojtyla ,in ossequio alle decisioni di Santa Romana Chiesa, la verità sui suoi 27 anni di pontificato suggerisce invece una diversa valutazione. Nei quindici anni trascorsi dalla morte troppi sono ormai i documenti che attestano criticità molto gravi nella missione pastorale di Wojtyla. Ed oggi tante personalità laiche, ma anche cattoliche, hanno dato un’interpretazione critica della beatificazione di Giovanni Paolo II. Gli atti fortemente criticabili del suo pontificato sono molteplici e toccano argomenti e situazioni di massima importanza e gravità. Ne cito alcuni , per sommi capi ,dandoli per noti,  senza sottolinearne la maggiore o minore gravità. La copertura della pedofilia nella Chiesa . Sono ormai note le lettere inviate dal Vaticano a vari vescovi con l’ordine di non rivelare alle autorità civili inquirenti i reati di pedofilia commessi da sacerdoti.  L’ordine della Curia Vaticana era di limitarsi a spostare di sede il sacerdote responsabile. Situazione questa che, oltre a dimostrare un totale disprezzo per le leggi statali, spesso determinò la continuazione dei reati di pedofilia. Il caso IOR -Banco Ambrosiano. Il Papa  rifiutò sempre di consegnare alle autorità italiane Monsignor Marcinkus, accusato di essere uno dei responsabili di quelle vicende di finanza criminale. Il Monsignore fu salvato dal Papa per non compromettere lo IOR, banca vaticana che aveva , sotto la direzione di Marcinkus, contatti accertati con la criminalità organizzata. Cioè non volle “scoprire gli altarini “, tanto per restare in tema ecclesiastico… Ricordiamoci che il caso Banco Ambrosiano comportò l’assassinio di Roberto Calvi  sembra per mano di elementi mafiosi.  Calvi godeva di grande considerazione nel Vaticano degli anni di Wojtyla, ma mai il Vaticano collaborò efficacemente con le autorità italiane al fine di accertare la verità sulla morte e sulle cause che la determinarono.

La beatificazione di PIO IX . Elevare alla gloria degli altari come fece Wojtyla  un pontefice che ordinò diverse condanne capitali, tra cui le ultime emesse nel 1868 ( Monti e Tognetti, patrioti garibaldini ghigliottinati a Roma), che fece rapire il bambino ebreo Mortara ,strappandolo alla sua famiglia , per farlo diventare cristiano, che si oppose in ogni modo alla perdita del potere temporale,  che avversò sempre l’unità d’Italia e  che giustificò la schiavitù ancora nel 1866,  è sembrata a molti una decisione quanto meno inopportuna. La repressione del pensiero cattolico progressista da parte di Giovanni Paolo II non fu soltanto una impostazione di tipo dogmatico, ma assunse degli atteggiamenti sconcertanti . Cito soltanto l’isolamento in cui fu lasciato Monsignor Romero, vescovo di San Salvador, abbandonato dal Vaticano e poi assassinato dalla squadracce di estrema destra, nella totale indifferenza del papato. Al contrario possiamo citare i buoni rapporti intrattenuti da Wojtyla con i dittatori Videla in Argentina e Pinochet in Cile. I Nunzi apostolici in questi due paesi di fatto appoggiarono le dittature militari, anche se al corrente della brutale repressione del dissenso e degli omicidi politici perpetrati dai due regimi. Il Nunzio cardinale Laghi fu negli anni successivi accusato davanti alla magistratura di essere sempre stato al corrente degli omicidi dei desaparecidos.  Sono state rese note le lettere di Giovanni Paolo II a Pinochet di augurio e di stima in occasione delle sue nozze d’oro e l’intervento effettuato dal Vaticano  presso il governo britannico perché non concedesse l’estradizione del dittatore cileno , accusato dalle autorità cilene. La posizione sui diritti civili. Fu sempre contrario a riconoscere i diritti degli omosessuali, condannando l’omosessualità, contrario alla ordinazione della donna, al controllo delle nascite e all’uso del profilattico, in anni in cui si diffondeva ovunque l’AIDS, con conseguente spaventoso aumento dei contagi in tutto il mondo. Ricordiamo anche fatti gravissimi avvenuti all’interno del Vaticano in quegli anni. Il triplice omicidio/suicidio del capo delle guardie svizzere ,della moglie e di una giovane guardia sembra al temine di un gioco erotico conclusosi tragicamente. Il tutto subito messo a tacere dalla giustizia vaticana che non collaborò mai con le autorità elvetiche e con i legali della giovane guardia uccisa. La scomparsa di Emanuela Orlandi, figlia di un dipendente del Vaticano e la scoperta della sepoltura del capo della banda della Magliana, criminale pluriomicida, in un altare della basilica di S. Apollinare a Roma. Anche in questi casi nessuna collaborazione effettiva del Vaticano di fronte a fatti che ipotizzano  contatti della Curia Vaticana con la criminalità organizzata. Tutto fu sempre coperto durante il pontificato di Giovanni Paolo II. La fama ed il successo mediatico di WOJTYLA è da ricondurre alla sua straordinaria capacità di carismatico comunicatore ed allo sfruttamento della sua figura da parte dei media. Ma ormai, a distanza di anni, la sua condotta come Pontefice lascia, quanto meno, la porta aperta a dubbi e critiche. Cito a questo proposito il giudizio, sotto l’aspetto dottrinale,  del teologo Hans Kung: “Predicò il dialogo, ma ha isolato la Chiesa. Le sue idee di fede e di morale hanno cancellato il Concilio Vaticano II “. In conclusione oggi molti commentatori credono che il pontificato di Wojtyla sia stato caratterizzato da luci ed ombre. Sono state così complesse e contraddittorie le scelte di questo pontefice che è difficile separare le luci dalle ombre. Dunque forse sarebbe stato opportuno lasciare che fosse la storia a dare un giudizio , piuttosto che elevarlo agli onori degli altari.