Nuccio Ordine, Contro il Vangelo armato: Giordano Bruno, Ronsard e la religione, Raffaello Cortina Editore, 2007, ISBN 978-88-6030-086-7, Euro 32,00.
“Tutta la storia è contemporanea”, afferma Benedetto Croce in Teoria e storia della storiografia. Questo saggio di Nuccio Ordine, bello e interessante, sembra scritto apposta per dargli ragione: non è un libro di recente pubblicazione, ma merita comunque di essere segnalato non solo per l’originalità dell’impostazione e del taglio di lettura, ma anche per la portata e l’attualità degli argomenti che affronta.
Al centro dell’analisi dell’Autore stanno lo Spaccio de la bestia trionfante di Giordano Bruno e i componimenti poetici di Pierre Ronsard e di altri poeti del movimento della Pléiade. Ci troviamo dunque nel clima culturale della Seconda metà del ‘500, in un’Europa, e più specificamente in una Francia, dilaniata dalle guerre di religione. Tanto Bruno quanto Ronsard vedono in esse la prima e più allarmante spia della “crisi della coscienza europea”, tanto che proprio il Bruno, nello Spaccio, arriva a proclamare la necessità urgente di un radicale rinnovamento etico, politico e civile dell’Europa: entrambi, poi, condannano fermamente il fanatismo religioso, che trasforma la religione, nata per religare, ossia per unire gli uomini tra loro, in causa scatenante di lotte fratricide; tale è la convergenza di opinioni sul tema, che i loro scritti si illuminano a vicenda.
Oltre che su Bruno e Ronsard, Nuccio Ordine, nel primo capitolo del suo saggio, si sofferma su Michel de Castelnau – ambasciatore francese in Inghilterra di cui Giordano Bruno fu ospite negli anni del suo soggiorno londinese – e richiama l’attenzione sui suoi Mémoires, opera ingiustamente trascurata: anche Castelnau riflette a fondo sul clima creatosi in Francia per effetto delle guerre di religione e dai suoi Mémoires emerge un’ulteriore convergenza di opinioni con Ronsard e soprattutto con Bruno. In questo saggio, insomma, Ordine percorre una pista di ricerca assolutamente nuova e, oltre a prendere in esame testi poco studiati, legge quelli più noti da un nuovo punto di vista: ne scaturisce un saggio originale.
Ma c’è di più, perché, dalla ricostruzione storica e dalla disamina letteraria e filosofica di autori che già nel ‘500 hanno stigmatizzato i pericoli del fanatismo religioso, nasce lo stimolo a riflettere sul nostro presente. Per cogliere l’attualità del messaggio lanciato da Nuccio Ordine e, prima ancora, dagli autori da lui presi in esame, non c’è nemmeno bisogno di guardare fuori dai nostri confini, visto che anche nella nostra Italia si assiste attualmente ad un impiego quanto meno discutibile dei simboli religiosi, strumentalmente sbandierati non per unire, ma per creare divisioni e odi tra “i nostri” e “gli altri”. Insomma, un libro da leggere e da meditare a fondo.
Maurizio Ceccon